
L’isola dell’Oceano Indiano è molto di più di sole, mare e cocktail: è un paradiso da scoprire ed esplorare… in due parole, da vivere
di Carolina Saporiti
ontana, lontana nel mondo… è Mauritius, un’isola paradiso che si trova a circa 800 km a est dal Madagascar, nelle acque celesti dell’Oceano Indiano.

Mauritius è un’isola vulcanica, con 300 km di costa, scoperta dagli Arabi nel 975, poi passata tra le mani di Olandesi, Francesi e infine Britannici. Quando, finalmente, nel 1835, venne abolita la schiavitù, arrivarono persone dall’India e dalla Cina. E infatti l’unicità di questa isola risiede sia nella sua splendida e selvaggia natura sia nelle sue persone.


Mauritius si trova vicino al Tropico del Capricorno e gode per questo di un clima e di temperature belle tutto l’anno. Considerata spesso come una destinazione da viaggio di nozze, è senz’altro di più, sapendo accontentare sia chi vuole rimanere in spiaggia tutto il giorno sia chi voglia esplorare l’isola o praticare sport acquatici.

Le coste sono protette dalla barriera corallina, a cui fanno da stupendo contrappunto le cime delle alture vulcaniche, ricche di vegetazione rigogliosa. Con una temperatura dell’acqua tra i 22° e 27°C, fare il bagno è possibile praticamente sempre, anche per i più freddolosi!


Il mare, le spiagge e gli isolotti
Nonostante Mauritius non sia solo mare, essendo un’isola, non si può iniziare a conoscerla esplorando e frequentando le sue spiagge. Girando si può notare come siano diverse le coste. A nord le spiagge sabbiose più popolari sono Trou aux Biches, da cui parte la lunga e sinuosa Mont Choisy, che si estende fino Pointe aux Canonniers e Grand Baie, ombreggiata dalla casuarine (piante tipiche dell’Australasia) e ideale per gli amanti della barca a vela, oltre che punto di partenza per le escursioni agli isolotti settentrionali.


Prendendo una barca, con un piccolo tragitto si può infatti fare snorkeling tra le acque cristalline di Gunner’s Coin, dove tra gli scogli nidificano diversi uccelli marini, oppure ci si può godere una nuotata intorno a Flat Island e Gabriel Island. Pochi chilometri più a est di Grand Baie, sorge la meravigliosa spiaggia di Pereybère.

A est la costa di Belle Mare è annoverata tra i punti più belli di quest’area: è una bellissima spiaggia di sabbia bianca. Per chi non si accontenta di rilassarsi sotto l’ombrellone, il parasailing è ottimo per godersi la vista dall’alto. La spiaggia di Roches Noires giunge fino a Poste Lafayette: entrambe sono ideali per fare kitesurf e windsurf. Da Bras d’Eau, una piccola baia nella laguna di Poste Lafayette, si può organizzare un’escursione in barca verso Ile aux Cerfs, un paradiso acquatico, o verso Ile d’Ambre, da esplorare in kayak. Quest’isoletta è caratterizzata da un paesaggio incontaminato, tutto da esplorare.

Chi ama il mare più selvaggio deve andare a sud. A Blu Bay, il parco marino legato all’omonima spiaggia, si ammirano coralli e varie tipologie di fauna come il pesce pappagallo, il pesce trombetta e il baby barracuda. Un’altra esperienza da non perdere è Gris Gris, che si distingue per l’estrema vicinanza della barriera corallina alla riva. Tra le meraviglie acquatiche di quest’area c’è anche la Riserva naturale di Ile aux Aigrettes, un’isoletta di 27 ettari, 800 metri al largo della costa sud-orientale che ospita ciò che rimane della foresta secca costiera che una volta ricopriva gran parte dell’isola.


Dal 1985, la Mauritian Wildlife Foundation (MWF) ha disinfestato, piantumato e restaurato il 90% di quest’isola corallina reintroducendo piante autoctone, uccelli e rettili. Una guida accompagna in un tour alla scoperta di tartarughe giganti e colombe rosa che sono state salvate e liberate dopo un’opera di conservazione durata trent’anni.


A ovest, a tutto surf… e delfini
Con le sue spiagge di sabbia bianca circondate da casuarine, Flic en Flac, sulla costa ovest, è una rinomata località turistica dove dedicarsi al nuoto o allo snorkeling. Ma è in questa parte dell’isola che si trovano anche i migliori spot per fare kitesurf, windsurf o surf classico. Conosciuto in tutto il mondo è invece One Eye, spot per il surf situato a Le Morne, che deve il suo nome al veloce tubo (la galleria interna di un’onda) che disegna la forma di un occhio. La parte occidentale dell’isola è inoltre il posto migliore per nuotare con i delfini e a settembre si potrebbero riuscire a vedere anche le balene.

Acqua dolce…
Se il patrimonio acquatico di Mauritius è rappresentato in larghissima misura dalle sue coste e dall’Oceano, ci sono anche altri spettacoli naturali che hanno a che fare con l’acqua e sono le numerose cascate dell’isola.

Le cascate di Chamarel, nelle vicinanze delle omonime Terre colorate e note per la loro altezza, sono avvistabili da un punto panoramico molto semplice da raggiungere. Nella parte meridionale dell’isola non si possono perdere anche le cascate di Rochester, circondate da una rigogliosa natura. Sono famose per le rocce rettangolari e per le acque fresche e trasparenti del bacino dove ci si può tuffare. Ci sono poi le cascate di Tamarin, raggiungibili con un’escursione guidata un po’ più impegnativa, ma che sa ripagare chi decida di affrontarla.


A est si trovano le maestose cascate del fiume più lungo di Mauritius, le Grande Rivière Sud-Est. La sorgente si trova a Piton du Milieu e sfocia nella baia di Anse Cuna: prima di raggiungere l’Oceano Indiano, il fiume scorre lungo la catena montuosa Bambou e forma maestose cascate che si possono ammirare risalendo il fiume in barca. Qui si possono incrociare barche da pesca ormeggiate sulle rive e ammirare la fauna locale: pipistrelli, fetonti o aironi che osservano il passaggio dei pesci tra le rocce. Infatti l’acqua salmastra che si trova tra la cascata e la foce è piena di pesci. Un po’ più lontano, i macachi appollaiati sugli alberi o sui versanti della montagna passano il tempo osservando noi i turisti che osservano loro.

Ma lo spettacolo più grande, forse, è la cascata sottomarina di Le Morne Brabant. Si tratta in realtà di un’illusione ottica, ma non per questo meno suggestiva. Questo fenomeno straordinario è dovuto alla sabbia e al basso fondale che sprofondano nel mare verso un fondale molto più profondo. A creare l’effetto tridimensionale di un salto d’acqua sottomarino sono però i depositi creati nei secoli della risacca. Ovviamente per ammirare questa cascata bisogna guardarla dall’alto. O, intanto che si decide di partire, nel video di seguito: