Mariasole Bianco, la paladina della tutela del mare

di Martina Grandori

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ove c’è cultura c’è speranza, dove c’è sapere c’è resilienza: la onlus Worldrise crede moltissimo nel sapere, nell’educare, nel sensibilizzare le nuove generazioni al drammatico tema dell’inquinamento della plastica in mare attraverso creatività ed educazione ambientale.

A parlarne in questa intervista telefonica, in uno dei moltissimi spostamenti estivi fra Toscana, Liguria e Svizzera, è Mariasole Bianco, milanese, classe 1985, biologa marina e divulgatrice scientifica, co-fondatrice e Presidente di Worldrise, l’associazione no profit che dal 2013 si batte per la tutela e la salvaguardia degli ambienti marini. In particolare del Mediterraneo che sta molto a cuore a Mariasole Bianco.

Mariasole Bianco, Co-fondatrice e Presidente di Worldrise

«Tutto nasce nel 2012, ero in Australia dopo una laurea in Scienze Ambientali, Gestione e Conservazione dell’Ambiente Marino a Genova; ero andata per la specialistica in Gestione delle Aree Marine Protette, per poi entrare nella World Commission on Protected Areas dell’International Union for Conservation of Nature. Una grande opportunità, ma la voglia di tornare in Italia era più forte, volevo canalizzare tutte le esperienze acquisite in un progetto di tutela del Mediterraneo».

Mariasole Bianco
Mariasole Bianco

Il Mare Nostrum è una cartina di tornasole di quello che succede a livello globale. «Da una parte ospita dal 7% al 25% della biodiversità totale occupando lo 0,1 della superficie dell’oceano, dall’altra è uno dei mari più sovrasfruttati del mondo che subisce l’impatto dei cambiamenti climatici». Racconta così l’inizio del progetto di Worldrise, l’amore per l’acqua e la sua tutela, un legame che è nato da bambina durante le sue lunghe estati nel nord della Sardegna, dove in acqua ci passava le giornate.

Polpo in mare

Fra i progetti in essere, tutti volti a sensibilizzare alla tutela dell’ambiente marino, #Batti5 è quello che vi raccontiamo. Un alternarsi fra didattica in classe, una parte operativa con la raccolta della plastica sui litorali, e una terza fase dove i bambini trasformano in manufatti artistici i rifiuti raccolti, le nuove generazioni sono attentissimi all’inquinamento della plastica in mare. La divulgazione scientifica per la biologa – oggi tra i 100 ocean heroes per l’autorevole mensile americano Origin – ha un aspetto vitale, «solo con la formazione e l’informazione ci saranno nuovi guardiani del mare» sottolinea.

Worldrise #Batti5 - Progetto per la tutela dell'ambiente marino

Ecco così che prende forma il cartone Acquateam Missione Mare su RaiPlay, che racconta le avventure di Otty, un polpo dalle mille risorse, intelligentissimo (il polpo è paragonabile ad un gatto di casa, due terzi dei neuroni sono nei tentacoli quindi è come se avessero un’intelligenza propria, infatti il polpo riesce a fare azioni diverse con ogni singolo tentacolo) e di Marysun, versione animata della biologa marina. Una coppia inedita che ha una missione importantissima: far appassionare bambini all’educazione della salvaguardia marina, un processo cognitivo meraviglioso perché i piccoli sono i più attenti e ricettivi alla tutela, non a caso il motto del duo Otty-Marysun è proprio “Ogni goccia conta!”.

Acquateam Missione Mare su RaiPlay - Mariasole Bianco con Otty il polpo

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!