Trieste, il palcoscenico del mar Adriatico

Tutte le città di mare andrebbero viste anche dall’acqua: da questa prospettiva tutto appare più lontano, ma anche più chiaro. E osservare Trieste dal mare è davvero uno spettacolo senza paragoni

di Carolina Saporiti

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efinire Trieste, come tanti fanno, un mix tra Venezia e Vienna è senz’altro limitante e uno dei modi migliori per capirlo è vederla dal mare. Trieste è un enorme palcoscenico affacciato sul mare Adriatico.

E la sua principale piazza, piazza Unità d’Italia, è il centro di questo palco, circondato com’è, sui tre lati che non confinano con l’acqua, da eleganti palazzi risalenti al XVIII e XIX secolo. Allo stesso modo il capoluogo del Friuli Venezia Giulia è confinante al nord con l’Austria, a est con la Slovenia, a ovest con il Veneto e al sud con il mare.

Ed è proprio da qui che inizia il nostro viaggio. Siamo a bordo di un motopeschereccio della società Pescaturismo Nuova Laudamar e la signora Laura, stivali di gomma, grembiule giallo e cappellino con visiera, ma soprattutto capitano dell’imbarcazione che svolge questo duro lavoro da quando ha 17 anni. Insieme a lei ci accompagna anche una guida del WWF perché la Nuova Laudamar si occupa di allevamenti di cozze che si trovano in una bellissima area protetta nel Golfo di Trieste nel mar Adriatico.

Si esce in mare e si arriva fino alla Riserva di Biosfera di Miramare passando proprio sotto allo splendido castello omonimo, che è una delle tappe imperdibili di un itinerario di terra a Trieste. L’Area Marina Protetta di Miramare è un’oasi di biodiversità marina che l’Unesco ha riconosciuto come riserva di biosfera per l’armoniosa convivenza tra uomo e natura, in quanto promotrice di una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi ed essendo un sito privilegiato per la ricerca, la formazione e l’educazione ambientale. 

Oggi l’AMP si occupa della tutela di 30 ettari di biodiversità marino-costiera sottoposti a protezione integrale e 90 ettari di zona cuscinetto per difendere l’area dalla pesca con le lampare che fino a metà degli anni Novanta era ancora molto diffusa, pur essendo molto invasiva.

Mentre si naviga, gli occhi rimbalzano dal blu del mare al verde della costa. Laura intanto spiega la sua attività: allevare le cozze significa raccoglierle, selezionarle e prepararle per la commercializzazione diretta, il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente e dell’area circostante. È come sbirciare e scoprire i segreti di un’attività antica, ma piuttosto sconosciuta e che invece è tradizionale del Golfo di Trieste, essendo risalente infatti all’800 e che ancora oggi rappresenta una pratica di prelievo sostenibile delle risorse del mare.

Ogni città sul mare andrebbe vista dall’acqua, tutto cambia. La prospettiva si inverte: si guarda più facilmente dal basso all’alto, tutto sembra lontano, ma molto più definito. Nonostante la lontananza i contorni della città diventano più chiari, si capisce la struttura della città e una volta tornati con i piedi per terra è più facile orientarsi. E se la navigazione con il motopeschereccio ci dà una chiara idea del litorale triestino, avere la possibilità di navigare fronte città renderà molto più nitida la conformazione della città. E di fronte a piazza Unità d’Italia ci si sentirà davvero spettatori di uno spettacolo grandioso.

Di poche regioni si può dire che una città ne rappresenti l’essenza. Trieste lo è per il Friuli Venezia Giulia. Dopo una lunga storia di conquiste e passaggi di “mano in mano”, nel 1954 la città è tornata a far parte dell’Italia, conservando però la sua anima austro-ungarica, che qui aveva dominato fin dal 1303, con una piccola parentesi durante la Prima Guerra Mondiale. E osservando i suoi confini (o immaginandoli osservandola da lontano) si capisce quindi che qui, più che in ogni altra città italiana, si respiri un’aria internazionale.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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