Surf Pool, il simulatore di onde diventa realtà anche in Italia

di Redazione

I

l flowriding o flowboarding rappresenta una tra le attrazioni più divertenti a cui gli appassionati di surf possono partecipare nei vari parchi a tema che offrono tale servizio. Si tratta del nuovo sport acquatico da tavola nato in California, che prevede un simulatore di onde artificiali dinamiche a getto continuo, mediante cui l’acqua viene pompata velocemente su una superficie progettata per replicare la forma di un’onda oceanica.

Ciò avviene grazie a speciali pompe in grado di sparare più di 10.000 litri di acqua al secondo, a una velocità tra i 35 e i 55 chilometri orari, su una superficie imbottita e inclinata. Le strutture sono dotate di serbatoi che possono contenere anche più di 200.000 litri d’acqua: mentre quest’ultima scorre sulla parete inclinata, il surfista cerca di scivolare in equilibrio su uno strato liquido di circa 7 centimetri e mezzo di spessore.

La svolta dell’onda artificiale dinamica ha già interessato i parchi acquatici di tutto il mondo, in particolare tra Stati Uniti, Canada ed Emirati Arabi Uniti, ma anche Brasile, Egitto, Indonesia e Thailandia; ha toccato l’Europain Germania, infatti, la strada per il primo surf park è già stata tracciata da diverso tempo  – ed è realtà, seppur non ancora troppo consolidata, anche in Italia.

Nel parco a tema Zoomarine di Roma, l’attività del florwrider surf – ideale per chi esercita, oltre al surf, anche altri sport da tavola come skateboard, snowboard e wakeboard – fu introdotto durante l’inaugurazione della nuova area acquatica alle soglie della stagione estiva 2016. Nella Capitale sono transitati campionissimi di questa disciplina come Quincy Vlijtig, 4 volte campione europeo, e Wouter Maas, oltre a testimonial d’eccezione come Roberto D’Amico, surfista internazionale già campione italiano assoluto nella categoria shortboard, nonché appassionato di flowrider.

Nel giugno 2019, all’Idroscalo di Milano, ha aperto la prima vera Wave Pool (o Surf Pool) d’Italia, una piscina larga 24 metri in cui fare surf senza andare al mare. L’impianto è tra i più grandi al mondo nel suo genere, capace di riprodurre artificialmente onde ampie 10 metri, alimentate da un motore elettrico a energie rinnovabili che sfrutta il fenomeno fisico del water jump. Ogni sessione di prova del simulatore di surf dura un’ora, i prezzi variano dai 45 ai 420 euro se si vuole utilizzare l’intera struttura.

Inoltre, sono recenti le dichiarazioni del sindaco di Genova, il quale non solo ha confermato il progetto per costruire una Wave Pool nel capoluogo ligure, ma ha già sviluppato un’idea per implementarlo: «Faremo di più! – conferma il primo cittadino Marco Bucci – L’intenzione è quella di realizzare una piscina con onde artificiali automatiche, larga oltre 50 metri e lunga 100, che sorgerà sulla spiaggia. Sarà possibile praticare surf tutti i giorni e in tutte le stagioni. Ci stiamo lavorando e avrà un grande successo, perché porterà persone da tutto il sud Europa». Lo studio del progetto è nelle mani del “Surf Village” presieduto da Fabrizio Gerosa, il quale sta vagliando con il suo staff diversi siti attualmente al tavolo.

La strada è ormai tracciata e non si torna indietro, ma la proliferazione delle Surf Pool in Italia e nel mondo è ancora oggetto di dibattito tra gli stessi surfisti: amate dai giovani, più aperti allo sviluppo tecnologico, poco dai tradizionalisti, che la ritengono un’opzione meno naturalista. Il bilancio tra i “contro” e i “pro” appare tuttavia nettamente appannaggio di questi ultimi: in primis perché le piscine con generatori di onde artificiali promettono di utilizzare la tavola da surf in qualsiasi periodo dell’anno, scongiurando la necessità di muoversi più di tanto in cerca lidi o di venti favorevoli per cavalcare l’onda perfetta. Inoltre, la simulazione artificiale consente di variare l’intensità dell’onda in base al livello di chi si appresta a surfare, così da venire incontro a ogni età e a tutte le capacità sulla tavola.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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