Nel paradiso dei surfisti, tra le onde giganti di Nazaré

di Manuel Gavini

S

e siete amanti del surf, o semplicemente vi incuriosiscono le onde più alte del mondo, il posto ideale in cui recarvi è Nazaré, comune della subregione di Ovest del Portogallo che si affaccia sulla costa atlantica, non a caso ribattezzato “il paradiso dei surfisti”.

Mentre i lusitani si apprestano ad ospitare a Peniche dal 3 al 13 marzo 2022 l’appuntamento del MEO Pro Portugal, valido per il terzo round stagionale della World Surf League, la cittadina a 120 chilometri a nord di Lisbona e circa il doppio a sud di Porto offre uno scenario surreale, con onde gigantesche che possono toccare addirittura i 30 metri di altezza.

Se non avete cognizione della portata di tali dimensioni, vi basti immaginare un palazzo tra gli 8 e i 10 piani!

Nazaré era originariamente un antico villaggio di pescatori, divenuto celebre meta turistica grazie alla posizione favorevole che lo pone a metà strada tra l’oceano e il clima di collina. Leggenda narra che nel IV secolo fu donata al villaggio una statua di Maria, madre di Gesù di Nazareth, da cui deriverebbe il nome giunto ai posteri. Caratterizzata da lunghe spiagge sabbiose e tramonti memorabili, le sue onde così anomale si formano grazie a una peculiare conformazione del fondale, contraddistinto da un canyon sottomarino che, con una lunghezza di circa 230 chilometri e una profondità massima di 5.000 metri, si incunea verso la terraferma.

In particolari condizioni, il canyon creerebbe una sorta di interferenza: le correnti sottomarine lo risalgono infatti come fosse un imbuto, incanalandosi in esso e – mentre si uniscono alla forza delle onde già presenti – andando a sbattere con inconsueta velocità nel punto finale. In buona sostanza è come se due flussi si fondessero, generando una potenza unica che volge verso l’arenile di Praia do Norte, una delle spiagge più famose al mondo proprio per questo motivo, dove spicca un enorme promontorio totalmente a picco sul mare.

Nella roccia di oltre 310 metri d’altezza si staglia il celebre faro rivolto verso l’oceano, sui cui si infrangono le big waves.

Il periodo ideale per ammirarle è quello che va da ottobre a marzo, mesi in cui questo posto si trasforma nella Mecca dei più adrenalinici che intendono sfidare la forza dell’oceano. Lo scorso gennaio, Nazaré è stato il palcoscenico di un autentico show, con onde che hanno toccato i 25 metri di altezza. Il livello di attenzione deve essere estremo, perché esse viaggiano velocissime a oltre 70 chilometri orari.

Come raccontato da Alessandro Marcianò, surfista italiano trasferitosi nella località portoghese, l’incredibile swell ha preso il via il giorno successivo all’Epifania, precedendo ben 5 giornate caratterizzate da un mare maestoso come non si vedeva da anni. «C’erano onde incredibili che non sono state surfate, perché si sono rotte all’improvviso quando nessuno se l’aspettava – ha dichiarato Marcianò a La Gazzetta dello Sport – Bisogna avere la fortuna e la capacità di essere al posto giusto al momento giusto».

E pensare che in acqua c’erano surfisti e surfiste top nel mondo, come Justine Dupont e Maya Gabeira. Fondamentale è la presenza degli spotter, persone al di fuori che segnalano a chi si trova in acqua l’arrivo imminente delle onde. Al momento, il Guinness World Record dell’onda più alta mai cavalcata resta quello del surfista portoghese Hugo Vau, il quale è riuscito a cavalcare un’onda gigantesca di addirittura 35 metri nel gennaio 2018.

Un’impresa che ha superato i due record consecutivi inanellati dall’hawaiano Garrett McNamara per aver surfato nel novembre 2011 un’onda di 23,80 metri e, due anni più tardi, un’altra di circa 30 metri. Entrambe naturalmente lungo la costa di Nazaré, la quintessenza dei surfisti, destinazione ideale per i più spericolati che vanno a caccia dell’onda perfetta.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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