di Roberto Parretta
è voluto un record del mondo per battere Gregorio Paltrinieri. Il record del mondo che ha stabilto lo statunitense Bobby Finke per andare a vincere i 1500 stile libero ai Giochi di Parigi 2024 e mettere la mano davanti al campione azzurro, che conquista un argento di pure classe, di grandissimo agonismo, in una gara nella quale in pochissimi lo vedevano ancora all’altezza dei migliori.
Il campione olimpico di Rio 2016 contro il campione olimpico di Tokyo 2021: è stato un testa a testa fra Bobby Finke e Gregorio Paltrinieri a caratterizzare i 1500 stile di Parigi, con lo statunitense che va in testa dall’inizio e che con una gara mostruosa riesce a battere anche il record del mondo che il cinese Sun Yang aveva stabilito a Londra 2012, chiudendo in 14’30”67, 35 centesimi meglio del vecchio primato, confermando l’oro di 3 anni fa. Paltrinieri chiude in 14’34”55 e conquista la quinta medaglia olimpica in carriera, diventando l’italiano più medagliato nella storia dei Giochi: bronzo negli 800 stile di 5 giorni fa, argento negli 800 e bronzo nella 10 km a Tokyo 2021 e, ovviamente, l’oro nei 1500 di Rio 2016. A completare il podio dei 1500 di Parigi, il bronzo in 14’39”63 dell’irlandese Daniel Wiffen, il grande favorito della vigilia.
I Giochi del nuoto si sono chiusi con altre tre finali. La svedese Sarah Sjostrom ha completato la sua doppietta d’oro vincendo, dopo i 100, anche i 50 stile libero in 23”71: la sua quinta Olimpiade (aveva esordito a Pechino 2008 eliminata nelle batterie di 100 farfalla e 100 dorso) diventa così la migliore, visto che in bacheca aveva l’argento nei 50 di Tokyo 2021 e le 3 medaglie di Rio 2016 (oro nei 100 farfalla, argento nei 200 stile e bronzo nei 100). L’argento è andato all’australiana Meg Harris in 23”97, bronzo alla cinese Zhang Yufei in 24”20. A chiudere il programma olimpico, come da tradizione, le 4×100 misti: al maschile oro alla Cina (Xu Jiayu, Qin Hauyang, Sun Jiajun, Pan Zhanle) in 3’27”46, argento agli Stati Uniti (Ryan Murphy, Bic Fink, Caeleb Dressel, Hunter Armstrong) in 3’28”01, bronzo alla Francia (Yohann Ndoya-Brouard, Leon Marchand, Maxime Grousset, Florent Manaudou) in 3’28”38; al femminile oro agli Stati Uniti (Regan Smith, Lilly King, Gretchen Walsh, Torri Huske) in 3’49”63, argento all’Australia (Kaylee McKeown, Jenna Strauch, Emma McKeon, Mollie O’Callaghan) in 3’53”11, bronzo alla Cina (Wan Letian, Tang Qianting, Zhang Yufei, Yang Junxuan) in 3’43”23.
Giocando finalmente la sua miglior partita nel torneo, il Setterosa, pur cedendo 13-11 alla Spagna, ottiene il pass per i quarti di finale nella pallanuoto femminile ai Giochi di Parigi. Partita condizionata anche da diverse dubbie interpretazione arbitrali, che vede le azzurre del c.t. Carlo Silipo sempre indietro nel punteggio, ma senza arrendersi mai: tripletta di Claudia Marletta, doppiette di Dafne Bettini, Domitilla Picozzi e Roberta Bianconi. Una qualificazione che arriva col brivido e grazie alla differenza reti, visto che per effetto dell’11-4 della Grecia sulla Francia, le tre squadre chiudono il Girone B con 3 punti, con le padrone di casa eliminate. Il Setterosa chiude terzo e affronterà domani alle 14 la seconda del Girone A, l’Olanda.
Credit Foto DBM Staccioli Scala Masini Federazione Italiana Nuoto Sailing Energy
Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!
Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.
La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.
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Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.
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