Life Conceptu Maris e il concorso fotografico per il Mediterraneo

Un contest fotografico che promuove la bellezza della biodiversità del Mediterraneo

di Martina Grandori

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ogliere l’attimo e immortalare un animale marino in tutto il suo splendore: in tempi di ubriacatura di immagini su Instagram, scattare foto non è mai stato così virale

Stenella striata (Foto: Fondazione CIMA)

E così è nato “Profondo blu. Balene, delfini e tartarughe in mare aperto”, concorso aperto a tutti coloro che durante un’escursione in barca a vela o in una giornata dedicata al whalewatching o semplicemente durante un’attraversata in traghetto o in barca, sono riusciti a raccontare con uno scatto la bellezza della biodiversità che ancora si può trovare nel Mediterraneo.

Capodoglio (Foto Fondazione CIMA)

Un contest che è appena terminato a Roma e fa capo a LIFE Conceptu Maris (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability), progetto supportato dalla UE che per quattro anni affronterà la grande sfida della tutela del Mare Nostrum e dei suoi abitanti, della lotta ai cambiamenti climatici, la transizione verso l’energia pulita e l’economia circolare con un piano di strategie di conservazione che coinvolge enti italiani ed internazionali.

Tursiope (Foto Triton)
Capodogli (Foto Triton)

Promosso da Triton Research, neonata associazione nata nel 2021 con l’intento di cooperare per salvaguardare la salute del mare e promuovere la cultura ecologica marina, durante la due giorni romana sono stati premiati i tre scatti più belli fra i migliaia arrivati questa estate, difficilissimo riuscire ad immortalare i cetacei fuori dall’acqua perché si espongono solo per pochi istanti e fotografarli in immersione è ancora più difficile.

Stenella striata (Foto Eleonora Pignata - Prima classificata)

A vincere il primo premio Eleonora Pignata (di Savona), con il favoloso il salto della stenella striata, immortalata in volo. Al secondo posto Gabriella Motta (di Genova) con la foto dei un gruppo di rarissimi grampi. Medaglia di bronzo a Camilla Aiuti (di Milano) che ritrae una balenottera sul punto di emergere dalla superficie del mare.

Gruppo di grampi (Foto Gabriella Motta - Seconda classificata)

Ma di che cosa si occupa nello specifico il progetto Life Conceptu Maris? Di fatto il concorso fotografico è stato un volano per promuovere un progetto molto più vasto fra i cui obiettivi c’è quello di colmare l’attuale carenza di dati sui grandi cetacei: i ricercatori di Conceptu Maris stanno raccogliendo i dati sulla distribuzione della specie e sulle loro preferenze ecologiche, cercando di individuare zone “cuscinetto” per la conservazione delle specie più minacciate ed elaborando un database con le abitudini e altro di questi giganti del Mediterraneo grazie a strumenti innovativi per l’osservazione, i traghetti.

Balenottera (Foto Camilla Aiuti - Terza classificata)

Traghetti come vere e proprie navi da ricerca per raccogliere nuovi dati sull’ambiente marino, affiancando la ricerca tradizionale alle nuove tecnologie. Tra queste, il rilevamento di microscopiche tracce di DNA disperse in acqua dagli animali (eDNA – environmental DNA) e l’impiego di sensori a scafo, installati sui traghetti, per costruire mappe delle caratteristiche ambientali che possano aiutare a definire meglio la distribuzione di 8 specie di balene e delfini e di 3 specie di tartarughe.

Tursiope (Foto Triton)

Sempre grazie ai traghetti, è possibile effettuare anche un monitoraggio di fauna, rifiuti marini e traffico marittimo; sulle aree a maggior concentrazione di rifiuti galleggianti e valutare il rischio di intrappolamento negli attrezzi da pesca. Valutando l’impatto dei fattori di rischio, diventa così possibile identificare i siti più importanti nel Mediterraneo per la loro conservazione. Il progetto partito inizialmente nel Tirreno meridionale, si è ampliato anche in Adriatico e Ionio orientale, nel Santuario Pelagos e nel corridoio spagnolo di migrazione dei cetacei, a Nord delle isole Baleari.

Balenottera comune (Foto Fondazione CIMA)

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

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Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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