Le virtù del fungo blu

di Martina Grandori

I

n Europa è a dir poco una rarità, di queste specie nel Vecchio continente non se ne sono praticamente mai viste, il suo habitat sono le zone equatoriali, è chiamato infatti il "fungo blu del vulcano di Tequila", e proprio per questo suo meraviglioso e insolito colore, viene chiamato anche “pant mushroom”, un tributo al blu dei jeans.

Ma la virtù di questa bellissima creazione di Madre Natura va ben oltre il suo colore pittoresco, può essere considerato un validissimo nutrimento a ridotto impatto ambientale.

Grazie agli studi condotti da Alastair Jump, ecologo presso l’Università di Stirling nel Regno Unito, si è visto come il Lactarius indigo può in realtà crescere inserendosi in armonia nelle foreste scozzesi senza creare problemi all’ecosistema, e allo stesso tempo, si può vantare del titolo di prodotto commestibile e di ottimo elemento per un’alimentazione consapevole e sostenibile.

Contiene ferro, proteine, calcio, ed ha un basso contenuto di calorie, carboidrati e grassi. Saltato in padella è la morte sua (oltretutto mantiene anche lo scenografico colore bluastro), in Messico lo consumano anche essiccato su rocce al sole, ed è buono anche a distanza di un anno.

Torniamo a noi, in Europa, dove il problema dei terreni convertiti a coltivazioni agricole, degli allevamenti intensivi, è nei pensieri quotidiani di tutti e ogni nuova iniziativa può dare il suo apporto.

Lo studio dell’ecologo è un contributo piccolo, ma che fa riflettere.

Dai piccoli gesti, dal sottobosco in questo caso, si può sostenere quella call to action che si chiama “fare la differenza”.

Siamo tutti d’accordo che coltivare un fungo blu non risolve il problema dell’agricoltura intensiva, dei terreni impoveriti, e dell’approvvigionamento di cibo ma a questo punto nessuna opzione va sottovalutata.

La coltivazione di un semplice fungo, che cresce in maniera spontanea, creando un intimo rapporto con alberi, terreno e fauna, cedendo minerali e sostanze nutritive in cambio di carbonio, è pur sempre un’iniziativa positiva.

Il tutto con meno fertilizzanti, meno impiego di acqua e un maggiore consumo di CO2 in cambio di ossigeno. Un grande esempio di baratto.

La buona notizia è che nel 2019, il micologo Nicola Amalfi l’ha ritrovato nella Sicilia orientale, nel Comune di Gualtieri Sicaminò, scenario di questa interessantissima scoperta, un bosco di querce e il progetto di Nicola Amalfi è promuovere una legge unica sulla raccolta dei funghi su tutto il territorio regionale, sensibilizzare gli studenti alla raccolta dei miceti commestibili come risposta ad un impegno per l’ambiente.

Non è commestibile, ma è recentemente diventato virale, ed è sempre blu, il Mycena subcyanocephala, fungo microscopico (1 millimetro) di dall’ipnotica bellezza trovato nelle acque di Taiwan. 

A scoprilo Eric Cho, un farmacista di 32 anni che l’ha trovato su un legno. A vederlo sembra magico, con quell’effetto di stelle che lo circondano è uno delle specie più piccole al mondo, conferma di come la biodiversità sopravviva anche ai disastri umani e faccia ancora sognare un riscatto.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

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