In Israele l’isola di sale dove vive un albero

di Martina Grandori

A

vederla dall’alto con un drone sembra un decoro di zucchero per torte nuziali e invece è un’isoletta, privata, vicino alla spiaggia di Ein Bokek, Israele, località già famosa ai tempi di Erode per la produzione di cosmetici e fanghi terapeutici

Un atollo di sale bianchissimo circondato dalle acque turchesi del Mar Morto, uno straordinario lago salato nel punto più depresso della Terra, 415 metri sotto il livello del mare e a questo deve l’elevato tasso di salinità dell’acqua.

Raggiungere questo Eden non è cosa semplice, bisogna nuotare per circa 20 minuti, faticoso perché l’acqua salatissima (una concentrazione del 34%) rende meno agile la cosa, tanto è un gioco da ragazzi galleggiare, tanto è complesso muoversi perchè gambe e braccia vengono sempre portate verso la superficie.

Ma sicuramente lo sforzo verrà premiato: nell’isoletta unica al mondo nel suo genere, c’è un bacino d’acqua naturale e un surreale albero, curato da un uomo del luogo che tutti i giorni si occupa di lui e si premura che sopravviva anche in un contesto così particolare come un’isola di sale. La forza della Natura incanta sempre e non ha limiti, nemmeno davanti al sale.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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