Il Museo del Mare di Milazzo è digitale grazie a Prada

di Martina Grandori

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el Castello di Milazzo trova spazio il MuMa - Museo del Mare, concepito come un viaggio per riscoprire l’armonia tra uomo e mare attraverso scienza e arte. Un luogo di culto e roccaforte storica che oggi ospita appunto il MuMa, un luogo che in passato fu chiesa ma anche castello, dove la sacralità è anche baluardo dell’ecologia.

L’idea di un luogo di cultura trasversale, capace di dialogare anche con i giovani figli della digitalizzazione, è nata nell’estate del 2017 quando è stato trovato morto un capodoglio, ribattezzato Siso, a largo delle Isole Eolie per colpa di una rete da pesca illegale e della plastica ingerita.

Dalla ricostruzione dello scheletro del cetaceo per mano del biologo Carmelo Isgrò, ha inizio il progetto culturale del MuMa, un museo per promuovere la tutela delle risorse naturali e ambientali, “conservare e utilizzare in modo duraturo gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile” è uno degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Fondamentale per un progetto di didattica per gli studenti l’essere fruibile anche a distanza, la divulgazione scientifica, della tutela ambientale grazie alla tecnologia non hanno più confini, né di fusi, né geografici. Al centro di tutto un’interazione fra cultura ed educazione in versione high-tech.

L’interdisciplinarità oggigiorno è centrale e va a braccetto con la tecnologia, grande alleata della diffusione del sapere anche se di mezzo ci sono grandi distanze. L’8 giugno scorso, in occasione della Giornata Mondiale dell’Oceano, il Gruppo Prada, in partnership con Unesco-Ioc (The Intergovernmental Oceanographic Commission), ha annunciato il supporto alla digitalizzazione del MuMa con il progetto “Let’s digitize MuMa”, insignito del premio “Eu4Ocean” agli European Maritime Day 2022 di Ravenna dalla Dg Mare della Commissione Europea.

Il contributo ha permesso di realizzare numerosi contenuti interattivi tra cui: un Virtual Tour, totem touch-screen, una Guida del Museo digitale, adeguamenti multimediali per rendere accessibili i contenuti a persone con disabilità visive e uditive, giochi didattici interattivi, esperienze di realtà virtuale e installazioni artistiche multimediali.

Così facendo si è realizzato un primo, importantissimo, passo avanti nella divulgazione culturale e scientifica: attraverso la voce del capodoglio Siso si sta dando voce ad un problema enorme a cui sempre di più potranno contribuire i singoli scegliendo comportamenti quotidiani all’insegna della tutela e della cultura per la salvaguardia delle acque.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!