
di Redazione
ei giorni scorsi abbiamo raccontato un modo alternativo, seppur particolarmente dispendioso e non alla portata di tutti, per trascorrere quest’estate di rilancio.
Per i salutisti e gli appassionati di sport vale la pena evidenziare una soluzione altrettanto valida in quanto a originalità, ma decisamente più accessibile rispetto a quella dell’automobile-barca: l’esperienza dell’e-bike acquatica. Il suo nome è Manta 5 XE-1 e in tal senso rappresenta il primo esemplare al mondo.

Prodotta in Nuova Zelanda dall’omonima azienda e sbarcata in Italia soltanto alla fine dello scorso maggio, si tratta di una bici facilmente manovrabile che garantisce ottime prestazioni, progettata per replicare fedelmente in acqua l’esperienza della performance ciclistica: la resa della world’s first hydrofoil e-bike è infatti paragonabile a quella di una mountain-bike o di una comune bicicletta da strada.


Un gioiellino d’innovazione “green”, dotata di motore elettrico a zero emissioni, che abbina sport e turismo sostenibile per vivere l’acqua in maniera alternativa e, al contempo, offrire nuove occasioni di sviluppo al settore turistico dei nostri laghi.
«Funziona con la batteria elettronica, come una normale bici a pedalata assistita – spiega Rowan Hyde, responsabile commerciale della Manta 5 – ma con meno pericoli perché in caso di caduta c’è l’impatto con l’acqua». «La Nuova Zelanda è dall’altra parte del mondo – aggiunge il console neozelandese a Milano, Austin Brick – ma in realtà abbiamo tante affinità in comune con l’Italia, soprattutto l’amore per il mare, lo sport e l’innovazione. Ora più che mai è necessario trovare nuovi mezzi che diano speranza e divertimento ed è per questo motivo che l’e-bike avrà certamente molto successo nel Belpaese».
L’Italia è la location ideale per sviluppare questo nuovo modo di fare sport in acqua; non a caso, «la scelta di portare qui Manta 5 – racconta Danilo Frattini di Aquaride, distributore esclusivo in Italia e Svizzera dell’azienda neozelandese – è data dalla propensione lacustre e marina della penisola, unita alla capacità imprenditoriale e turistica che ne hanno reso il terreno ideale per proporla». «L’importanza strategica di questo progetto e di altri legati ad ambiente e sport acquatici che saranno presentati in seguito – preannuncia Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro, comune da cui è partito il tour di presentazione – risiede soprattutto nell’Academy: andare in bici con questa modalità richiede infatti un diverso modo di vivere il contatto con l’acqua e dunque un adeguato percorso di formazione».

Al contrario delle comuni barche e dei pedalò che si trovano a noleggio nei laghi, la Manta 5 è dotata di un set di lamine hydra che fungono essenzialmente da pedali in grado di sollevare l’acqua, consentendo alla bici di spostarsi in avanti. Naturalmente compiere questa operazione solo con l’utilizzo delle gambe implica uno sforzo molto faticoso, soprattutto per prendere e mantenere la velocità, motivo per cui la bici è stata progettata con un motore a sette livelli di pedalata assistita. È comunque richiesto un allenamento specifico per bilanciare il peso, alzarsi sui pedali, controllare il mezzo e mantenere un costante ritmo di guida.
A scuola con l’e-bike acquatica:
L’e-bike è pieghevole e facilmente trasportabile in auto, essendo stata concepita per essere montata in riva al lago o al mare e immediatamente pronta all’uso. Lunga quasi due metri per uno e mezzo di altezza, apparentemente può sembrare troppo ingombrante e pesante, ma la struttura portante in fibra di carbonio la rende relativamente leggera, per un totale di circa 25 chilogrammi. La batteria ha una durata dalle due ore alle sei ore, a seconda del tipo di assistenza che viene richiesta dalla pedalata. Raggiunge una velocità massima di 14 miglia all’ora, l’equivalente di 22 chilometri orari. Il costo si aggira sui 9.000 dollari, una spesa che gli appassionati delle due ruote potrebbero anche ritenere non così eccessiva, considerando l’inedita esperienza di affrontare una mini crociera di cui si è diretti protagonisti.


Luca Pieri, presidente di Aspes, azienda che svolge la sua attività nel campo dei servizi pubblici locali, spiega come l’engagement di questo nuovo prodotto potrebbe spingersi verso traguardi ben più ambiziosi: «In qualità di partner di Aquaride ci occupiamo della promozione di eventi futuri, sia sportivi che turistici, legati a questa nuova attività. Già da qualche mese affianchiamo gli esperti della società neozelandese che sta lanciando questo nuovo tipo di veicolo sul territorio italiano per promuoverlo e concedergli lo sviluppo che merita attraverso un’innovativa disciplina sportiva». Pedalare sull’acqua non è mai stato così coinvolgente e chissà se tra qualche anno – magari dopo Parigi 2024 – non venga addirittura promossa al rango di disciplina olimpica.