Dalla strada all’acqua: la rivoluzione estiva dell’Auto-Barca

di Redazione

L’

estate è iniziata e il caldo torrido ormai è arrivato. Il piano vaccinale consentirà a coloro che sono già provvisti di green pass di lasciare la propria regione e mettersi al volante per raggiungere le destinazioni prescelte.

Rimane un problema che nemmeno la pandemia al suo apice ha saputo sconfiggere: il traffico in autostrada. A questo proposito, alzi la mano chi, almeno una volta in vita sua, non abbia fantasticato di deviare per sfuggire alle code e rilassarsi entrando in acqua direttamente con la propria auto, tutt’altra storia rispetto a finestrini abbassati o aria condizionata…

Amphicar Model 770 - Veicolo anfibio cabriolet

Ma è un soltanto un sogno o esiste davvero un’automobile-barca in grado di esaudire questo desiderio? Non solo la risposta è affermativa, ma un approfondimento sull’argomento rivela che tale mezzo anfibio è persino in grado di raggiungere velocità sorprendenti, come vedremo tra poco, sia aggredendo l’asfalto della strada che navigando – non esattamente a velocità di crociera – per mari, fiumi e laghi.

Automobile Barca - WaterCar Panter
Auto anfibio su Lago Maggiore

A onor del vero, va detto che il mercato non ha mai rilevato una straordinaria domanda di questi mezzi, nonostante milioni di appassionati di motori e amanti della natura, anche perché la possibilità di scelta non risulta così variegata, a differenza di un esborso che oscilla sui centomila dollari (migliaia più-migliaia meno, a seconda degli accessori scelti). Certo, il comfort si paga e probabilmente entrare in acqua con il proprio fuoristrada, vivere un suggestivo coast-to-coast dall’interno e lasciare al largo il mezzo in folle mentre ci si prepara a una battuta di pesca o a qualche ora di snorkeling non ha prezzo.

Watercar - Camaro

I prodromi storici dell’auto-barca risalgono ai primi anni Sessanta, quando fu messo in commercio il primissimo modello di Amphicar 770, rivelatosi tuttavia un esperimento poco fortunato, in quanto – per usare un gergo che rimanga in tema – non era né carne né pesce, performando mediocremente sia come fuoristrada che da motoscafo.

Il progresso ha portato in seguito al primo prototipo della WaterCar, azienda leader nel settore fondata dall’ingegnere americano Dave Marc nel 1999, denominato Python, molto simile a una Chevrolet Camaro. L’upgrade fu evidente sotto ogni punto di vista, in particolare quando si registrarono i record di velocità per un veicolo anfibio: ben 204 chilometri orari su strada e 96 in acqua!

La Python, tuttavia, aveva un grosso limite: infatti, proprio al fine di raggiungere velocità così elevate, il veicolo era stato progettato con un’altezza troppo bassa e dunque per l’ingresso in acqua aveva necessariamente bisogno di un supporto. In assenza, ad esempio di un pontile, le sue capacità anfibie sarebbero risultate perfettamente inutili.

WaterCar "Python"
WaterCar "Python"

A risolvere questo problema fu l’uscita nel 2013 del modello successivo, ribattezzato Panther: un mezzo dalla forma di una Jeep Wrangler, capace di muoversi con la medesima agilità – esattamente come una pantera – tanto sulla terraferma quanto sull’acqua, da molti esperti considerata la perfetta sintesi dell’automobile-barca ancora presente sul mercato nautico e automobilistico, in grado di passare dall’asfalto al mare in appena quindici secondi.

WaterCar "Panther"

Il problema della Python è stato superato grazie a una possente sospensione idraulica che, a seconda delle necessità, può sollevare e abbassare rapidamente il mezzo. Novità anche nel motore: dal Corvette della Python a un Honda V-6 più affidabile anche se meno potente, con velocità massime comunque apprezzabili (130 chilometri orari su strada e 70 in acqua). In estrema sintesi, il divertimento è assicurato!

Notizia fresca di questi giorni è l’annunciata vendita presso la casa d’aste Barret-Jackson della Hydrocar, auto anfibia da 773 cavalli spinta da un potentissimo propulsore V8 Chevrolet. Prestazioni, scheda tecnica e prezzo restano per il momento ancora top secret, ma c’è da aspettarsi uno standard elevatissimo sotto ogni punto di vista esaminando l’intero blocco motore, realizzato in alluminio e collegato ad una trasmissione automatica a quattro rapporti derivata dal mondo delle corse, che permetterà alla Hydrocar di padroneggiare tanto su strada quanto in acquaA questo punto non ci resta che aspettare per vederla “solcare” le nostre strade e attraversare i nostri mari!

La produzione delle auto anfibie sembra al momento riservata solo a pochi bravissimi costruttori “custom” in grado di trasformare delle auto di serie in fantastiche WaterCar completamente personalizzate, continuate a seguirci e vi mostreremo una rassegna di modelli realizzati nel corso del tempo veramente originali!

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

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