La campionessa azzurra chiude l’analisi della rassegna di Budapest: «Quadarella strepitosa, ma la Pellegrini è ancora la più grande»
di Alessia Filippi
i è chiuso un medagliere pazzesco e il record di 27 medaglie per l'Italia l'Europeo di nuoto di Budapest. La curiosità è che di queste 27, sono 5 quelle d'oro e conquistate tutte da donne: Simona Quadarella, che ha clamorosamente replicato lo straordinario tris su 1.500, 800 e 400 stile libero di Glasagow 2018, Benedetta Pilato con tanto di strepitoso record del mondo nei 50 rana (29"30 in semifinale) e Margherita Panziera nei 200 dorso.
E partiremo proprio da qui con il commento di oggi di Alessia Filippi, che però toccherà anche altri diversi temi: il doppio argento di Gregorio Paltrnieri su 800 e 1.500, battuto due volte dall’ucraino Mykhaylo Romanchuk e che ha pagato dazio alle fatiche delle 3 medaglie d’oro nelle acque libere, l’argento nei 200 stile dell’eterna Federica Pellegrini, che ha poi trascinato la 4×200 al bronzo e alla qualificazione per Tokyo.
E approfittando anche della sua predisposizione per i misti, Alessia prova a scendere più in profondità sulle belle prestazioni di Alberto Razzetti (inatteso argento nei 400) e Sara Franceschi (ottimo quarto posto nei 200): i due allievi della scuola livornese dell’allenatore Stefano Franceschi, quali margini e quali possibilità hanno in vista dei Giochi di Tokyo?
-
- Simona Quadarella
-
- Margherita Panziera
-
- Benedetta Pilato
-
- Federica Pellegrini
