Y-40: quando l’arte prende la forma dell’acqua

di Manuel Gavini

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ifficile da credere, ma crisi e pandemia talvolta possono generare…un’opportunità. Paradossale, eppure è quanto accaduto a Montegrotto Terme, comune di quasi dodicimila abitanti in provincia di Padova, dove l’emergenza economica (prima) e quella epidemiologica (poi) hanno quasi involontariamente dato vita a un progetto che – in assenza dell’una o dell’altra – probabilmente non avrebbe mai visto la luce.

Il racconto parte da un’impresa a conduzione familiare alle pendici dei Colli Euganei, grazie alla magia che ha saputo creare l’architetto Emanuele Boaretto, uno dei sei figli di Giuseppe Boaretto, pittore nonché fondatore dell’Hotel Millepini, dove risiede la piscina Y-40, “The Deep Joy”, così battezzata in quanto il suo nome ricorda la figura dell’apneista in posizione verticale. Nello spazio di 4.300 metri cubi d’acqua dolce di origine termale, che sgorga a 85°C prima di essere raffreddata fino a una temperatura di 34°C, essa rappresenta la piscina più profonda d’Italia e la terza al mondo con i suoi 42,15 metri di altezza, dopo la Deep Dive Dubai e la polacca Deepspot, profonde rispettivamente 60,02 e 45,47 metri.

Y-40 è stata realizzata appena 7 anni fa, il 5 giugno 2014, per rispondere alla crisi dilagante: «Era necessario intercettare una nuova nicchia di lavoro – spiega così le premesse alla base del successo l’executive manager Giovanni, terza generazione della famiglia Boaretto – e andando incontro alle nuove esigenze abbiamo offerto un mondo a cui prima nessuno aveva pensato: quello della subacquea e dell’apnea». Da allora, la Y-40 viene utilizzata come piscina per corsi formativi e di addestramento o per le esercitazioni di apneisti e subacquei professionisti. Ma la nuova mazzata è dietro l’angolo e arriva puntuale un anno e mezzo fa, quando il lockdown ferma turismo e sport in tutte le sue espressioni pubbliche.

Tuttavia, contestualmente, arriva anche un ulteriore spunto per reinventarsi: «Quest’anno di pandemia ha ridotto totalmente la frequentazione della piscina da parte di atleti e appassionati – spiega Giovanni –, quindi abbiamo deciso di lavorare insieme ai filmaker che avevano la possibilità di continuare a muoversi, a differenza del mondo dello spettacolo. Era solo un’aspirazione, ma ben presto l’acqua è stata concepita come elemento ideale in cui esprimersi: così Y-40 è diventato uno spazio bianco che il mondo del cinema ha occupato con produzioni nuove».

Da lì al boom vero e proprio, il passo è stato breve: è notizia di questi giorni, infatti, che la piscina di Montegrotto si è trasformata in un autentico teatro subacqueo, in cui due famose apneiste, Julie Gautier e Dada Li, si sono esibite con successo in uno scenario altamente suggestivo e pressoché inedito, diretto da Behind the Mask, la crew internazionale specializzata in visual acquatico coordinata dal videomaker tedesco Florian Fischer, alla presenza del coach del respiro Mike Maric.

La vasca è stata dotata del volume di uno studio cinematografico, con annesso impianto stereo e numerosi agganci sott’acqua, grazie a cui è stato possibile realizzare scene e allestimenti attraverso il perfezionamento di luci ed effetti speciali. A inaugurare lo spettacolo ci ha pensato l’esibizione in anteprima mondiale di “Narcissus”, ripercorrendo il mito di Narciso, seguita dalla presentazione della “Fenice Blu”, opera figlia di elementi opposti come l’acqua e il fuoco: la prima, risorsa preziosa delle terme di Abano Montegrotto e paesaggio che circonda Venezia, in abbinamento al secondo, che scalda il sottosuolo euganeo e fonde il vetro della città lagunare.

Non è la prima volta che la Y-40 sale alla ribalta della cronaca, avendo già offerto il suo palcoscenico nel 2019 in occasione del videoclip di “Motivo”, canzone di Gianna Nannini e Coez; della coreografia di Bastien Soleil, Tang’o, realizzata nella scorsa primavera con una sensuale apnea danzante dalla ballerina spagnola Ariadna Hafez Navarro.

Blanco durante 'Underwater Live Session alla piscina Y-40

L’ultima esibizione si è tenuta lo scorso venerdì 17 settembre per la promozione del nuovo album di Blanco intitolato “Blu celeste” (già disco d’oro!). Blanco ha tenuto una speciale performance sott’acqua, infatti si è esibito all’interno della galleria trasparente che attraversa per 13 metri la piscina Y-40; accompagnato dal suo fidato collaboratore Michelangelo, Blanco ha dato vita alla Underwater Live Session cantando sette brani estratti dal suo primo disco: “Notti in bianco”, “Blu celeste”, “Figli di pu***na”, “David”, “Paraocchi”, “Sai cosa c’è”, “Mezz’ora di sole”.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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