Vjosa, l’ultimo fiume “libero” d’Europa

Vjosa, anche Di Caprio vuole salvare l’ultimo fiume incontaminato d’Europa

di Redazione

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uando un patrimonio prezioso per tutto il pianeta viene messo a repentaglio, è necessario che a opporsi sia la collettività intera.

È il caso del Vjosa, l’ultimo fiume selvaggio e incontaminato d’Europa che rischia di scomparire e che, in sua difesa, sta attirando una decisa mobilitazione finalizzata a scongiurare tale scenario.

Fiume Vjosa - Albania

Il Vjosa nasce in Grecia, attraversa l’Albania senza argini per 272 chilometri, snodandosi tortuosamente tra i Balcani e sfociando nel canale di Otranto, a meno di 30 chilometri da Valona; soprattutto, è noto per essere l’ultimo grande fiume europeo a non aver mai conosciuto l’intervento dell’uomo. Da anni, tuttavia, è minacciato dalla realizzazione di uno “tsunami di dighe” (ben 45, 8 sul decorso principale e 37 lungo gli affluenti) che rischierebbe di alterare sensibilmente il delicato ecosistema del fiume, ricco di biodiversità, con conseguenze catastrofiche: estinzione delle specie più rare, blocco del flusso naturale, variazione della composizione chimica dell’acqua con annessa proliferazione di alghe tossiche, inondazioni e forme di erosione.

Vjosa forever” è anche il titolo della campagna portata avanti dal noto brand di abbigliamento Patagonia, che recentemente ha lanciato un cortometraggio in cui chiede ai cittadini di tutto il mondo di collaborare nella battaglia che consentirebbe al corso d’acqua di continuare a scorrere, senza ostacoli di natura artificiale, dalla sorgente alla foce. Patagonia ha sostenuto finanziariamente la campagna internazionale “Save the Blue Heart of Europe” (dal nome della zona, ribattezzata “Cuore blu d’Europa”), comprendente anche il viaggio di Rok Rozman, il quale ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia dei fiumi: lo scorso 16 aprile, l’ex canoista olimpico è partito insieme ad altri kayakisti per un viaggio di 35 giorni, solcando oltre 23 fiumi e sei nazioni lungo i Balcani – dal lago di Bohinji, in Slovenia, fino a Tirana – per protestare contro il premier albanese Edi Rama.

"Vjosa Forever" - Campagna by Patagonia

Dello stesso avviso è la onlus Celim, i cui responsabili spiegano come «nel resto d’Europa tali condizioni naturali sono ormai lontane, perdendo conoscenza di come appaiono i fiumi naturali, mentre, sorprendentemente, il Vjosa e i suoi affluenti sono ancora in gran parte intatti, inesplorati e liberi di scorrere». L’ente non-profit spiega anche le ragioni di valenza storica: lungo il suo corso, specie nei pressi della cittadina di confine Perati, si registrarono infatti intensi combattimenti durante la Seconda Guerra mondiale.

Fiume Vjosa - Albania
Fiume Vjosa - Albania

Anche il dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento, in collaborazione con la divisione di geologia del Politecnico di Tirana, ha raccolto dati e ha sperimentato, per la prima volta, la radar gun su una sezione del fiume, all’altezza di Pocem: uno strumento utile a misurare rapidamente la velocità superficiale dell’acqua, dato fondamentale per poter risalire alla portata e controllare i valori inalterati del fiume.

Consapevoli dell’incombente minaccia, attivisti e ambientalisti albanesi, insieme a semplici cittadini coscienziosi, hanno chiesto a personaggi celebri di dar voce alla loro protesta. Non a caso, quando poc’anzi si accennava alla necessità da parte della collettività intera di mobilitarsi, il riferimento era anche (o meglio, soprattutto) ai vip di tutto il mondo, il cui coinvolgimento può indubbiamente accorciare la via per una risoluzione del problema. In tal senso, pochi profili risultano più influenti come quello di un premio Oscar del calibro di Leonardo Di Caprio, sempre più impegnato sul fronte ambientalista.

Leonardo Di Caprio a supporto del Vjosa River

Il divo hollywoodiano ha preso posizione diretta già da diverso tempo sulla questione, che continua con costanza a supportare mediaticamente, condividendo sul suo profilo ufficiale Instagram una lunga nota di Associated Press: “I fiumi sono una parte cruciale del ciclo globale dell’acqua: agiscono come arterie della natura, trasportando energia e sostanze nutritive attraverso vasti paesaggi e fornendo acqua potabile, così come acqua per la produzione alimentare e industriale. Questo è uno degli ultimi corsi d’acqua selvaggi d’Europa: ma per quanto tempo?”, è la sintesi dell’interrogativo che vorremmo tutti non suonasse così inesorabilmente retorico.

Post Social di Leonardo Di Caprio sul tema "Vjosa Forever"
Post Social di Leonardo Di Caprio sul tema "Vjosa Forever"

Un appello che, insieme a tutti gli altri, non sembra destinato a rimanere inascoltato. Molti eventi, anche recentissimi, sembrano infatti annunciare una svolta per le sorti del fiume: basti pensare che lo scorso 25 maggio il Parlamento europeo si è pronunciato con un’apposita risoluzione, esortando il governo albanese a ridurre al minimo l’impatto sulla biodiversità, bloccando lo sviluppo dell’energia idroelettrica e sollecitando quanto prima la nascita di un Parco Nazionale della Vjosa, che si configurerebbe come il primo in Europa nel suo genere. Appena tre giorni dopo, inoltre, una sentenza albanese ha bloccato le richieste del Consorzio incaricato di costruire lungo il fiume la centrale di Kalivac, trovando il favore del governo balcanico per mezzo del suo Ministero del Turismo e dell’Ambiente.

Campagna di sollecitazione per la nascita del "Vjosa National Park"

A causa dell’eccessivo impatto ambientale, il 5 giugno scorso – in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, pochi giorni dopo la pronuncia dell’UE – il presidente della Repubblica albanese, Ilir Meta, ha twittato dal suo account personale un messaggio estremamente significativo che sembra ridimensionare l’aggressività progettuale dell’esecutivo: “Sostengo l’appello rivolto al governo albanese da scienziati, comunità locali, associazioni e personaggi illustri per non consentire la costruzione delle centrali idroelettriche e desistere da altri progetti distruttivi nell’area. Incoraggio l’Europa a sostenere con forza la causa che appartiene a tutti noi e ricordo la delibera del Parlamento europeo che ha chiesto la proclamazione del Vjosa National Park”.

L’obiettivo sarebbe quello di creare un piano di gestione integrata dei bacini idrografici, valorizzando le potenzialità dell’ecoturismo in quest’area e proteggendo al contempo le migliaia di specie che vivono lungo il fiume. Tuttavia, i progetti di salvaguardia sono ancora tutti in stand-by a causa dei rallentamenti imposti della pandemia e dalla conseguente crisi economica, o almeno questa è la motivazione ufficiale. Le premesse per una svolta ci sono tutte (almeno pubblicamente), si tratta ora di tradurle dalle parole ai fatti per garantire che questo corso d’acqua dalle peculiarità uniche – caratterizzato da bellissimi canyon, isole e diramazioni – possa continuare a scorrere come ultimo baluardo fluviale incontaminato.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

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