Come sta il Mare Nostrum?

Lo stato di salute del Mediterraneo: aumentano i coralli, ma anche le specie aliene

di Carolina Saporiti

A

fine settembre l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha presentato un rapporto nell’ambito del Sistema nazionale per la salvaguardia dell’ecosistema marino. La situazione? Record di coralli, meno rifiuti, ma anche molte specie aliene e una riduzione preoccupante della posidonia.

Esiste una direttiva europea (la 2008/56/Ce) che rappresenta il pilastro ambientale della politica marittima dell’Unione europea e ha l’obiettivo di raggiungere il “buono stato ambientale” per tutte le acque marine degli Stati membri.

La sua attuazione in Italia è coordinata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e supportata dal Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (Snpa), costituito da Ispra e dalle Arpa regionali e vede il coinvolgimento delle amministrazioni centrali, delle regioni, degli enti locali, nonché di università ed enti di ricerca. Questi sono i dati raccolti dall’ultimo monitoraggio.

La situazione “stabile” del Mediterraneo. Più coralli e meno Posidonia.

Sono state censite formazioni coralligene in otto regioni italiane e 160 siti oggetto di studio: Eunicella, Pentapora e Paramuricea, sono i nomi scientifici delle principali specie target osservate nei fondali. In nove regioni sono presenti anche “letti a rodoliti” ovvero piccole alghe calcaree simili nella forma ai popcorn, rinvenute in 37 aree di monitoraggio.

Paramuricea
Alghe rosse calcaree

E fin qui tutto bene, verrebbe da dire. Purtroppo non sono buoni i dati sulla Posidonia, la foresta degli oceani. La Posidonia è una pianta endemica del Mediterraneo, monitorata in tutte le regioni tirreniche, ioniche e in basso Adriatico (Puglia). Secondo le analisi il 25% dei siti monitorati presenta una bassa densità di fasci al metro quadrato. Nelle circa 100 aree indagate, tuttavia, ciascuna della grandezza di 3 chilometri quadrati, la densità è di tipo normale nel 63% dei casi ed eccezionale nell’11%.

Posidonia

Passi in avanti si sono registrati nel fenomeno dell’eutrofizzazione, ossia il processo che innesca fenomeni di fioriture di alghe e riduzione di ossigeno per un eccesso di nutrienti che arrivano da terra. Le misure prese negli ultimi 40 anni – spiegano i ricercatori – come la diminuzione del fosforo nei detergenti, i migliori impianti di depurazione e fognari, la riduzione nell’uso dei fertilizzanti hanno portato a una significativa riduzione del fenomeno.

Meno rifiuti marini, ma aumentano le specie aliene.

Altra buona notizia, invece, riguarda i rifiuti marini: è stata rilevata una riduzione di quasi il 50% dei rifiuti sulla spiaggia ogni 100 metri. Siamo comunque ancora lontani dall’obiettivo europeo: dai 460 del 2015 sono stati registrati 273 nel 2021, ma l’Europa pone come target non oltre 20 per un buono stato ambientale.

Quanto ai rifiuti in acqua, nel periodo 2018-2022 si è registrata una densità costiera media di 105 oggetti per chilometro quadrato e una densità media offshore di 3 oggetti. Più dell’80% degli oggetti monitorati è composto da polimeri artificiali, di cui circa il 20% è plastica monouso.

Se diminuiscono i rifiuti, aumentano – e questa estate ne abbiamo sentito parlare molto – le specie aliene. Il granchio blu di cui parlano tutti è in realtà uno degli ultimi casi: in base ai dati, sono 289 le specie non indigene – introdotte, tramite attività umane, in un’area geografica che è al di fuori del suo naturale areale di distribuzione – presenti nell’acqua.

Granchio blu
Granchio blu

Le attività di monitoraggio condotte dall’Arpa soprattutto nelle aree portuali, dove è maggiore il rischio di introduzione, hanno rilevato 78 specie, tra cui 25 anellidi, 18 crostacei e 11 molluschi. Di queste 20 sono esclusive del Mare Adriatico, 9 del Mar Ionio e 17 del Mar Tirreno, mentre 11 specie sono comuni ai tre mari italiani. Alcune di queste specie, considerate invasive, sono state rinvenute per la prima volta nell’area di interesse.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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