Film, fiction e documentario per i 10 anni dal disastro della Concordia

di Manuel Gavini

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gennaio 2012 – 13 gennaio 2022: è trascorso esattamente un decennio dal disastro della Costa Concordia, la nave più grande nella storia della Marineria Italiana che, durante la navigazione per una crociera nel Mar Mediterraneo, naufragò tragicamente dopo aver urtato uno scoglio a meno di 100 metri dal porto dell’Isola del Giglio. Un incidente che provocò uno squarcio di 70 metri nello scafo, risultando fatale per 32 passeggeri a bordo.

Delle ricerche dei superstiti e delle vittime, delle operazioni di recupero, rimozione e demolizione del relitto e delle responsabilità penali del comandante Francesco Schettino – condannato a 16 anni in appello e Cassazione per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono di nave – è stato detto tutto in questi dieci anni. Nulla in più si deve, se non il rispettoso ricordo di coloro che non ce l’hanno fatta e la loro commemorazione come monito affinché non si verifichi mai più un evento simile. Proprio in quest’ottica, anche il palinsesto televisivo si prepara ad accogliere doverosamente la ricorrenza odierna.

Stasera, in concomitanza con il decimo anniversario, Rai 2 trasmetterà in prima serata il docufilm internazionale “Costa Concordia: cronaca di un disastro”. La coproduzione italo-tedesca di Zeitsprung Produktion, Rai Documentari e Sky Studios, realizzata da Mariangela Barbanente e diretta da Michael Müller, tratterà la ricostruzione sotto diversi punti di vista sia della notte del 13 gennaio 2012, che ha cambiato per sempre la vita di chi era a bordo e la storia della navigazione turistica, sia delle ore successive alla collisione

Gli eventi di maggior rilievo saranno rivissuti attraverso materiale d’archivio inedito, con interviste ai legali attuali di Schettino, l’avvocato Paola Astarita, amica d’infanzia del comandante, e l’esperto cassazionista Saverio Senese, i quali sollevano dubbi sulla metodologia d’indagine e sugli aspetti mediatici dell’intera vicenda.

Inoltre, un’inedita fiction recitata in 6 puntate, intitolata “Apnea”, racconterà per la prima volta l’eroica azione portata avanti in quella notte infernale da 8 valorosi vigili del fuoco – Albi, Andre, Bartolo, Beppe, Bronco, Lallo, Massi, Trap – i quali, insieme al loro comandante Ennio Aquilino, portarono in salvo 39 naufraghi. L’attenzione sarà focalizzata in generale sull’impresa dei soccorritori, che consentirono complessivamente a 4.229 persone di mettersi in salvo. La serie tv è stata prodotta da Luca Bernabei per Lux Vide e sarà ispirata all’omonimo libro scritto da Luca Cari e Virginia Piccolillo. 

Da oggi sono disponibili su Rai Play i primi due episodi, con il racconto di Carlo Lucarelli, intitolati La scommessa e La bocca dell’inferno. Ma non è tutto: sempre sull’app di Rai Play, per il ciclo di documentari brevi Ossia di seppia, è disponibile lo speciale “Concordia, l’inchino fatale”.

«Raccontiamo la storia, rimasta nascosta per tutti questi anni, di 9 vigili che hanno rischiato la loro vita per salvarne altre – ha commentato Bernabei al Corriere della Sera – Si tratta dei 9 eroi, finora sconosciuti al pubblico, del più grande disastro navale italiano». Il produttore ha concluso spiegando che il titolo scelto per la fiction è stato ispirato dalle condizioni vissute durante le 10 ore di soccorso: «Sapevano di entrare in quell’inferno, senza tuttavia sapere se ne sarebbero usciti». Una missione di salvataggio ai limiti dell’impossibile, lunga un’intera notte e impossibile da dimenticare.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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