di Redazione
ra i pochissimi risvolti positivi accelerati dal dilagare della pandemia, c’è sicuramente l’implementazione dello strumento dello smart working e il ripensamento degli spazi lavorativi in generale. L’istituto del lavoro agile consente ai lavoratori in grado di svolgere le proprie professioni da remoto di massimizzare la produttività e di ridurre o addirittura eliminare tempo, stress e spese dovute agli spostamenti.
Per coloro che hanno il privilegio di trovarsi in queste condizioni, a disposizione c’è un’ulteriore opportunità che gli amanti del mare non possono non prendere in considerazione. Dallo scorso gennaio, infatti, esiste la possibilità di poter usufruire di un bonus che mira a incentivare l’acquisto o la ristrutturazione di una casa in Sardegna.
Il trasferimento nelle zone più appetibili di un’isola paradisiaca come quella sarda, che accoglie visitatori da ogni angolo del mondo lasciando tutti a bocca aperta per lo splendore delle sue acque e la selvaggia paesaggistica incontaminata, non avrebbe bisogno di impulsi. Discorso diverso per gli autentici borghi rurali “dimenticati”: non a caso, la possibilità di ottenere fino a 15.000 euro di rimborso è riservata a coloro che decidono di spostarsi in questi spazi.
Christian Solinas, presidente della Regione Sardegna, ha lanciato un progetto – ancora valido per l’anno in corso e per tutto il 2024 – finalizzato a sostenere il ripopolamento delle aree campestri dell’isola, con l’intento di rafforzare il tessuto socio-economico di questa meravigliosa terra e dare una chance alternativa alle nuove generazioni, locali ma non solo.
Il budget per promuovere questa campagna ammonta a 45 milioni di euro e può arrivare a coprire fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto o il rinnovo di un immobile, fino a un massimo corrispondente alla cifra di cui sopra, stanziata a fondo perduto. Un’iniziativa che ha riscosso consensi e apprezzamenti unanimi.
Una delle carte vincenti di questo progetto è rappresentata dalla natura insolitamente snella della burocrazia, a partire dai requisiti richiesti. Infatti, i vincoli per accedere al rimborso sono appena due: la casa dovrà essere acquistata o ristrutturata in un comune con meno di 3.000 abitanti, come ad esempio Calasetta, e nello stesso andrà trasferita la residenza entro un massimo di 18 mesi.
La prospettiva di lavorare da remoto in uno storico paesino sardo appare allettante (se compatibile con l’indole di chi acquista, naturalmente) nel momento in cui si traduce in una migliore qualità della vita, soprattutto in rapporto ai benefici del vivere a contatto con la natura, praticando forest bathing – attività che in Canada è addirittura prescritta dai medici a scopo terapeutico – non appena si esce di casa, a tutto guadagno della propria salute fisica e mentale.
La nostra penisola non è nuova a simili iniziative: nel 2022 Airbnb si mise alla ricerca di una persona pronta a trasferirsi gratuitamente a Sambuca, in Sicilia, per diventare host di una “Casa a 1 euro”, altro progetto nato per tutelare e conservare il patrimonio culturale dell’Italia rurale.
