di Carolina Saporiti
nche se forse non lo diremmo, il surf è radicato nella cultura maldiviana. Arrivato come sport tra la fine degli anni Novanta e l'inizio degli anni 2000, la cultura del surf si è diffusa tra le comunità locali delle isole ben prima dell'arrivo del turismo.
La Maldives Surfing Association (MSA) è un organismo nazionale di Governo per il surf nelle Maldive che ha l’obiettivo di costruire una comunità di surfisti che collaborino per lo sviluppo e il miglioramento dei surfisti e dello sport stesso.
La MSA è stata fondata nel 2000 da Mohamed Sobah, Hussain Salah e Mohamed Waheeduddeen, grazie al supporto della comunità di surfisti locali. Non è stato semplice convincere il governo maldiviano a riconoscere il surf come sport legittimo, ma con la loro caparbietà ce l’hanno fatta.
Negli anni, la MSA ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo del surf nelle Maldive, contribuendo alla sua accettazione come stile di vita e mezzo di sostentamento. Gli sforzi dell’associazione hanno attratto surfisti da tutto il mondo, sensibilizzando non solo ai benefici di una vita attiva, ma anche rispetto a tematiche ambientali, sottolineando l’importanza di preservare l’ambiente naturale legato al surf.
La MSA promuove attivamente la consapevolezza ambientale nella comunità dei surfisti e offre anche programmi di formazione per migliorare le abilità dei surfisti locali, incluso il coinvolgimento di allenatori stranieri.
Per offrire un’esperienza di surf più ricca ai visitatori, la MSA incoraggia le guide locali a educare i surfisti sulle pratiche sostenibili. Le aziende locali, in particolare le guesthouse, possono fornire informazioni sul surf e promuovere la pratica responsabile di questo sport.
Guardando al futuro la MSA prevede un futuro brillante per il surf nelle Maldive, con iniziative come il Programma di Sviluppo Giovanile (YDP) e la partecipazione attiva ai campionati di surf asiatici. Questo contribuirà anche a trasformare l’immaginario che abbiamo delle Maldive, come destinazione da coppie e da viaggio di nozze, rendendola una meta molto più “active” ma sostenibile.
