Ristoranti sott’acqua: l’idea per una cena indimenticabile

di Martina Grandori

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inalmente si torna a viaggiare, a ricaricarsi con esperienze uniche ed indimenticabili. Fra le tantissime proposte più o meno inedite, ci sono i ristoranti sott’acqua, un’esperienza veramente diversa per godere momenti fuori dal comune che uniscono la passione per il mondo di Nemo e l’alta cucina.

Ithaa Underwater Restaurant (Maldive)

Immergersi come dei sub ma vestiti di tutto punto senza l’ausilio di bombole e mute: i ristoranti sommersi sono l’esclusivo trend per viaggiatori che hanno voglia di assaggiare prelibatezze e specialità circondati da pesci e coralli.

H20 by Andrea Berton (Maldive)

Una suggestione difficile da descrivere, ad essere coinvolti tutti i sensi, non solo il gusto: gli occhi strabuzzano a tutti davanti a tanta, insolita, meraviglia; l’udito è catturato sul silenzio circostante, i pesci, come dice il proverbio sono muti.

5.8 Undersea (Maldive)
Al Mahara (Dubai)

Anche l’olfatto e il tatto partecipano a questa esperienza, sebbene l’acqua si possa solo guardare. In questo articolo trovate una carrellata in giro per il globo di quelli più interessanti e divertenti.

Under (Norvegia)

Partiamo dal primo ristorante sott’acqua d’Europa, aperto a marzo 2019 a Lindesnes, nel punto più meridionale della costa norvegese. Si chiama Under, che in norvegese significa “sotto”, ma anche “meraviglia”, a 5 metri di profondità, disegnato da Snøhetta, lo studio di architettura che, fra l’altro, ha aiutato Thomas Keller, chef americano con 3 stelle Michelin a costruire la sua cucina da 10 milioni di dollari.

Ma Under non è solo stupore del mangiare sott’acqua, la sua architettura è quanto mai scenografica: un parallelepipedo di 34 metri che per metà è sommerso e per l’altra metà si staglia dall’acqua e in lontananza un iconico faro.

Under (Norvegia)

La struttura è stata concepita per integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante: la rugosità del rivestimento in cemento ha la funzione di reef artificiale, in grado di accogliere patelle ed alghe. Una scultura adagiata in un tratto di costa norvegese molto selvatica, infatti questo ristorante è anche sede di un centro di ricerca per la flora e la fauna marina.

Barriera corallina e una varietà di pesci che solo qui si possono vedere: siamo alle Maldive, qui ci sono diversi ristoranti che hanno scelto questo tipo di location assai scenografica. Il Sea, fra i pochi al mondo ad avere anche la cantina di vini subacquea; l’Ithaa Undersea ha un numero ristretto di tavoli (solo 14 persone), menù europeo e una vista a 180 gradi sulla vita marina.

5.8 Undersea (Maldives)

Mentre 5.8 Undersea propone una cucina innovativa e dai suoi 90 metri quadrati si gode di un cannocchiale speciale sulla fauna ittica di questo angolo di Oceano Indiano. Si distingue per un design curassimo, Subsix, situato nel resort Niyama e vista sul blu.

Andrea Berton
H2O by Andrea Berton (Maldives)

Ma sicuramente fra tutti quelli presenti alle Maldive, la Palma d’Oro è per H2O by Andrea Berton: piatti iconici firmati dallo chef italiano con contaminazioni internazionali. Interni curatissimi con i tavoli sospesi di Lago Air MadeTerraneo in ceramica dipinta a mano. Qui, oltre a cenare a 6 metri sott’acqua in uno spazio che sembra veramente un acquario, ci si arriva soltanto in barca.

Ossiano (Dubai)

A Dubai, l’Al Mahara dell’hotel Burj Al Arab è una certezza per chi vuole una cena subacquea all’insegna del lusso e dello sfarzo e un menù di alto livello dello chef inglese pluripremiato Nathan Outlow. Sempre a Dubai, Ossiano è stato nominato il miglior ristorante di pesce di TimeOut Dubai per quattro anni consecutivi (2013-16).

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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