Pellestrina, l’isola tesoro dei veneziani

di Carolina Saporiti

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n tempo si poteva dire che si trattava di un gioiello poco conosciuto, oggi (purtroppo?) - soprattutto d’estate - ci sono giorni in cui l’isola di Pellestrina straborda di persone. Nonostante questo è ancora una delle isole della laguna veneziana più affascinanti. Lunga circa 11 chilometri e larga solo poche centinaia di metri, Pellestrina è una sottile lingua di terra che si affaccia da un lato sulla laguna e dell’altro sul mare Adriatico. Un periodo migliore per visitarla non c’è: se la vostra priorità non è il mare - l’acqua qui è molto pulita - allora forse dovreste venire in autunno o inverno, quando di turisti non ce ne sono.

Una storia che racconta il mare

La storia di Pellestrina è la storia della millenaria lotta tra uomo e natura. Il lato che affaccia sul Mare Adriatico è caratterizzato dai murazzi. I murazzi, possenti dighe in pietra d’Istria costruite nel XVIII secolo per proteggere l’isola e la laguna dalle maree, sono considerati l’ultima costruzione della Repubblica di Venezia prima della sua caduta e sono stati concepiti per arginare l’azione del mare, avendo sostituito altri sistemi difensivi precedenti che non erano sufficienti. Prima esistevano delle palafitte rinforzate con sassi e sabbia e poi le cosiddette “palàe”, file di pali di legno. Questo intervento, tuttora visibile, rappresenta un esempio straordinario di ingegneria idraulica e una testimonianza dell’importanza che la Serenissima attribuiva alla salvaguardia del suo fragile ecosistema.

Ancora oggi Pellestrina conserva intatte le sue tradizioni marinare: il lavoro dei pescatori, la costruzione delle barche e la cura delle reti sono scene quotidiane che raccontano la profonda simbiosi tra gli abitanti e il mare.

Cosa fare a Pellestrina

Una volta arrivati, la bicicletta è il mezzo ideale per esplorare Pellestrina. Pedalare lungo la strada principale, con la laguna da un lato e il mare dall’altro, è un’esperienza unica. Si attraversano piccoli borghi di case colorate come San Pietro in Volta, Portosecco e Pellestrina, dove il tempo sembra essersi fermato.

Chi arriva a piedi può passeggiare alternando tratti sulla spiaggia, altri lungo i murazzi o attraverso i borghi.

I veneziani a Pellestrina vengono soprattutto per mangiare. Qua il pesce è freschissimo e si possono assaggiare le tipiche cozze mitilla, il tesoro gastronomico di Pellestrina, un simbolo della cucina locale. Allevate nelle acque salmastre della laguna, queste cozze sono hanno un sapore intenso e una consistenza carnosa. La raccolta delle mitille è una pratica secolare, tramandata di generazione in generazione dai pescatori dell’isola, che conoscono alla perfezione i tempi e le tecniche per garantire un prodotto di altissima qualità. Mangiarle sull’isola, magari al tavolo di un ristorante affacciato sulla laguna, ha un gusto in più.

Dove mangiare e dormire

Si diceva che i veneziani vengono a Pellestrina soprattutto per mangiare. In estate, imperdibile è la sagra. Tra i ristoranti più amati ci sono Da Celeste, noto per le sue specialità a base di pesce e per la terrazza affacciata sulla laguna, Da Memo, Da Nane e Stravedo – che ha anche delle camere dove fermarsi a dormire. Non ci sono molte altre soluzioni sull’isola, se non qualche affittacamere, ma è un’esperienza speciale dormire e risvegliarsi sull’isola essendo un luogo che sorprende con la sua semplicità e autenticità. Pellestrina è un rifugio lontano da tutto e diversa da qualsiasi altra isola veneziana. Vi entrerà sottopelle.

Come raggiungere Pellestrina

L’isola è facilmente raggiungibile sia da Venezia sia da Chioggia. Si sale su un autobus (dal Lido se si arriva da Venezia), che si imbarca su un ferry. Il trasporto pubblico è efficiente, ma per chi desidera un’esperienza più personale, la cosa migliore da fare è arrivare in bici.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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