“Nudes”: una torre iconica per la raccolta dell’acqua

di Ludovica De Fazio 
N

uru Karim, fondatore e direttore della società “Nudes”, ha indicato come mission aziendale l’unione dell’arte, dell’architettura e del design con la sostenibilità, come la massima espressione delle culture multidisciplinari. Il lavoro di Nudes mira a ispirare le menti mentre plasmano il futuro e collaborano per creare spazi esperienziali che collegano tra loro persone e luoghi. Proprio per rendere reale tale concetto, Nuru Karim ha ideato una torre iconica che ha quale funzione principale la raccolta dell’acqua piovana in California, e più precisamente a San Jose.

Questa torre, che a molti potrà sembrare un’architettura da film fantascientifico, è una proposta design che ha l’obiettivo di affrontare il tema dell’impatto globale del cambiamento climatico sostenendo la necessità di conservazione dell’acqua, attraverso la progettazione di un ricettore che ‘cattura’ l’acqua piovana in una piscina di raccolta collegata con un serbatoio più grande per poi renderla potabile. 

 

“Acqua significa vita”, scrive il fondatore di Nudes nella descrizione del progetto che mira a celebrare il ruolo e l’importanza dell’acqua nella nostra vita. Non a caso la torre è stata ideata e posizionata in quel luogo proprio per la sua relazione sacra con l’acqua del fiume Guadalupe, che si trova nelle sue immediate vicinanze. 

Un concept innovativo di “Placemaking” generato come spazio “dentro-fuori”: la struttura nella parte centrale è alta oltre 60 metri e permette di ospitare eventi sempre incentrati sul tema dell’acqua e della sua importanza per la vita umana, suggestionando gli ospiti con la magnifica architettura interna. Tale spazio è la caratteristica principale della torre, la cui costruzione è derivata da un algoritmo che ha prodotto linee e geometrie fluide in grado di creare un motivo intrecciato e quasi ipnotico che si sposa a meraviglia con il panorama, quasi da sembrare una sua estensione naturale.

La torre è stata progettata come un’installazione sperimentale per evocare nei visitatori i cinque sensi, per farli riconnettere con l’ambiente e per farli sentire parte di un’esperienza quasi “surreale”. Un’opera creata per l’apprendimento, la scoperta, la riflessione e il dialogo su uno degli elementi più importanti per l’esistenza dell’essere umano.

L’idea che l’acqua piovana possa essere “riciclata” attraverso un connubio, che potremmo definire come un mix tra creatività e lungimiranza, ha portato alla costruzione di un piccolo gioiello di tecnologia, innovazione e design, che negli anni a venire sarà considerato come il primo vero baluardo della rivoluzione ambientale.

Sono una studentessa di chimica farmaceutica, che tra una formula e l’altra, si dedica allo sport, in particolar modo a quello in acqua, luogo che mi appartiene da quando sono piccola e in cui mi sento libera e spensierata. Mi diverto a scrivere, leggere, viaggiare e conoscere posti e sensazioni nuove ogni giorno, per migliorarmi e per apportare sempre un qualcosa in più in tutto quello che faccio. Il mio motto è “Ad maiora” e non a caso vivo e studio nella città dove tutto è più grande e maestoso, Roma

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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