Nostalgia del mare? Guida ai videogame che fanno per voi

di Manuel Gavini

L'

estate è ancora lontana e non sapete come sconfiggere l’irrefrenabile voglia di mare che vi accompagna tutto l’anno? Le opzioni sono due: anticipare le ferie e volare su un paradisiaco posto esotico per tuffarsi in acque cristalline – possibilità poco percorribile ai più per questioni lavorative, economiche ma soprattutto pandemiche – oppure ingannare il tempo in attesa della bella stagione.

A questo proposito, un’idea interessante potrebbe essere quella di immergersi (e mai verbo fu più azzeccato) nei videogame: se siete appassionati dei tradizionali, ma ignorate l’esistenza dei quelli a tema acqua, potreste trovare in questa guida ciò che fa al caso vostro.

Il primo che vi raccontiamo comincia con una bella esplorazione delle profondità oceaniche: si tratta di Beyond Blue, avventura subacquea intrapresa da Mirai, giovane ricercatrice mossa da un’innata passione per le creature marine, le cui attenzioni sono rivolte a una famiglia di balene. Oltre a studiare il comportamento dei cetacei, il compito della protagonista a bordo di un sottomarino consiste nel catalogare ogni singola creatura incontrata, le cui scansioni sbloccano interessanti informazioni tratte da famosi documentari. Non a caso, Beyond Blue è ispirato alla celebre serie britannica di documentari Blue Planet II, nota agli appassionati di biologia marina per le splendide riprese subacquee.

Il gioco, dunque, si configura anche come intrattenimento didattico, contenendo persino citazioni reali di veri biologi marini, tra cui l’oceanografa americana Samantha Joye: «La scienza è sempre venuta in secondo piano rispetto all’industrializzazione dell’oceano; per una volta vorrei che invece fosse la scienza a guidare l’industrializzazione e a stabilirne i limiti».

Nonostante un gameplay limitato, il gioco spicca per ambientazioni, riproduzione di specie marine in 3D e approfondimenti che invitano alla sensibilizzazione: per esempio, uno dei temi trattati è quello delle trivellazioni oceaniche, che mettono in serio pericolo l’ecosistema di tantissime specie marine.

Oltre a Beyond Blue, è molto ricca la panoramica dei videogame votati all’esplorazione delle profondità marine (e non solo): in Salt sarete chiamati a navigare e pescare in isole tropicali colme di bottini nascosti ma anche di nemici da combattere, mentre in Raft vi troverete bloccati su una zattera in mezzo all’oceano a difendervi da feroci predatori, mentre accumulate risorse ed oggetti con cui provare a mettervi in salvo.

Trama simile ma ambientazione diversa in Stranded Deep, dove – sperduti su un’isola tropicale – l’obiettivo sarà sopravvivere contro la fame, le tempeste, il caldo infernale e feroci predatori. In The Flame in the Flood lo scenario è invece quello di un evento post-apocalittico, in cui vi ritroverete a seguire il più a lungo possibile il corso del fiume, recuperando tutto ciò che può essere utile per mettere in atto trappole necessarie per la caccia.

Depth Hunter 2, abbinando relax e azione, rappresenta invece il prototipo del gioco ideale per tutti gli appassionati di pesca subacquea. Protagonista assoluta è una splendida e ricchissima fauna acquatica, ma fate attenzione perché passare da predatori a prede è un attimo: creature molto più tenaci e spaventose di un succulento polpo sono sempre in agguato. Più recente è Deep Diving Simulator, simulatore di immersioni che rivelerà le bellezze di flora e fauna nelle profondità marine, non prima di aver individuato l’attrezzatura ideale e scelto il punto preciso da cui tuffarsi.

La guida ai videogiochi che consentono di vivere emozionanti esperienze subacquee “da remoto” – tanto per restare nell’ambito del vocabolario post-pandemico – resta ancora molto lunga e meritevole di non esaurirsi qui: non perdete dunque la seconda parte che prossimamente, analizzando ancor più nel dettaglio la diversificazione di genere tra vari titoli, vi consentirà di scoprirne altri con cui arricchire la vostra lista virtuale.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!