Mara Sacchi: «La scommessa vinta con papà»
Ripercorriamo la storia olimpica delle discipline acquatiche attraverso i racconti e la vita dei protagonisti: iniziamo dal 1964 e dai ricordi della Presidentessa del Genova Nuoto
di Roberto Parretta
ara Sacchi si è qualificata ai Giochi di Tokyo 1964 che non aveva ancora compiuto 16 anni, la più giovane della spedizione italiana. Inizia da lei il viaggio che On The Blue ha intrapreso nella storia delle discipline acquatiche ai Giochi olimpici. Complice il ritorno a Tokyo a 57 anni da quella prima edizione dell'Olimpiade giapponese, abbiamo pensato che non ci fosse un’occasione migliore per riaprire e chiudere quel cerchio andando a raccontare la carriera, ma soprattutto la vita, di chi è stato attore protagonista dei Giochi.
Così, con un protagonista per edizione andremo a ripercorrere le storie dei più grandi azzurri e l’evoluzione delle discipline acquatiche. Un viaggio se vogliamo romantico, ma soprattutto istruttivo, destinato ai più giovani, per ricordare loro che se oggi abbiamo atleti di caratura mondiale capaci di riempire il medagliere olimpico, è perché qualcuno ha aperto per primo quella porta…
Anche se nel suo palmares non ci sono medaglie olimpiche, Mara Sacchi rappresenta un punto di svolta del nuoto azzurro: rappresenta l’alba di una generazione che andava ricostruita dopo la tragedia di Brema. E rappresenta un esempio di dedizione totale di una famiglia verso questo sport: perché in Italia se dici Sacchi, dici nuoto. Ecco allora il viaggio di Mara, dalla staffetta 4×100 finalista ai Giochi di Tokyo con Daniela Beneck, Paola Saini e Maria Cristina Pacifici, all’argento ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi 1967, in una carriera brevissima che l’aveva però portata a detenere i primati di 100 e 200 stile libero (rispettivamente in 1’02″30 e 2’17″50), battuti solo diversi anni dopo da Novella Calligaris. Ma con un post carriera sempre dedicato al nuoto, prima da allenatrice e poi da Presidentessa del Genova Nuoto.
Indissolubile il legame con i fratelli Massimo e Remo e poi con il nipote Luca, che a Barcellona 1992 completò il cerchio olimpico di famiglia portando finalmente a casa l’ambita medaglia.
Iniziamo questo viaggio, allora: con Mara Sacchi e Tokyo 1964!
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