I libri sul mare più belli di sempre, da leggere e rileggere

Che si sia al mare, in città o anche in montagna, leggere un libro ispirato al mare dona senso di libertà

di Carolina Saporiti

L’estate è la stagione in cui solitamente si legge di più, complici le vacanze estive, le giornate lunghe e quella voglia di riposare dopo mesi di lavoro non stop. Leggere un libro ispirato al mare aiuta a sentirsi liberi, a viaggiare con la mente, a immaginare mondi vicini o lontani, reali o sognati, che ci fanno stare bene. Ecco allora una lista di alcuni dei libri ispirati al mare da leggere o rileggere quest’estate.

Bill François, L’eloquenza delle sardine

E se sott’acqua riuscissimo a parlarci e a sentirci? Sembra un’idea bizzarra, eppure nel «mondo del silenzio» i pesci comunicano fra di loro e ne hanno di cose da dirsi… Giovane scienziato e divulgatore dallo straordinario talento, Bill François ci accompagna in un’immersione nel «grande blu» abitato da due milioni di specie animali di cui conosciamo a malapena il dieci percento, dove incontreremo balene musiciste, merluzzi che hanno scoperto l’America, ascolteremo la voce del tonno rosso, impareremo a muoverci ordinatamente come le sardine, assisteremo alla crescita del cavalluccio marino e sentiremo l’eloquio delle capesante.

L’eloquenza delle sardine, Bill François
Bill François

Letto alla luce fluorescente delle meduse dai colori invisibili all’occhio umano, questo libro è un tuffo nelle profondità della scienza e della storia, dove le leggende più fantasiose appaiono più credibili di una realtà così sorprendente da sembrare incredibile. Miti, aneddoti e scoperte scientifiche navigano in perfetta armonia in questo racconto, che è un’immersione onirica e scientifica al tempo stesso, dove si impara che l’intelligenza umana è solo una tra le forme di intelligenza presenti sul nostro pianeta.

Cécile Guérard, Piccola filosofia del mare

«Il mare e la filosofia condividono lo stesso movimento: incarnano la vita, le indicano una rotta.» Strana unione quella tra il mare e la filosofia. Eppure la seconda è nata sotto il segno dell’acqua, nelle città greche dell’Asia Minore, sulle rive del mar Egeo e dello Ionio. Già Talete sosteneva che l’elemento liquido costituisce il principio del mondo, e che cos’era se non una talassocrazia quella che si stabilì sulle rive del Mare Nostrum?

Piccola filosofia del mare, Cécile Guérard
Cécile Guérard

Il mare è presente nel pensiero dei più grandi filosofi: da Kant, che descrive il paese della verità come un’isola circondata da un vasto e tumultuoso oceano, a Nietzsche, che insiste sul silenzio del mare, fino ai grandi del XX secolo, come Foucault, per il quale il mare rappresenta l’insignificanza, la perdita di senso.

Da questo breve excursus filosofico prende avvio una meditazione sul mare che è una meditazione sulla vita: il mare ha una saggezza intrinseca che stimola il pensiero; un bagno o una passeggiata sulla spiaggia hanno un potere salvifico e rigenerante, che manda in frantumi i pregiudizi e libera dal narcisismo, guarisce i nostri corpi e al tempo stesso solleva dalle angosce.

Unendo profondità e leggerezza, Cécile Guérard tratteggia una sorta di acquerello filosofico, grazie anche ai molti autori qui convocati, come Michaux, Bachelard, Hugo, Sartre, Michelet, Hemingway, per contribuire a questa sinfonia muta e meditativa che fa sognare e riflettere.

Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare

Uno dei capisaldi della letteratura di mare e, in generale, della letteratura. Per ottantaquattro giorni non è riuscito a pescare nulla: eppure, il vecchio Santiago raccoglie le forze e riprende il mare per una nuova battuta di pesca che ha il sapore di un’iniziazione.

Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway
Ernest Hemingway

Nella disperata caccia a un enorme marlin, che per due giorni e due notti trascina la sua barca nell’oceano; nella lotta quasi a mani nude contro gli squali che un pezzo alla volta gli strappano la preda, lasciandogli solo il simbolo della vittoria e della maledizione finalmente sconfitta, Santiago stabilisce, forse per la prima volta, una vera fratellanza con le forze incontenibili della natura.

Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway

E, soprattutto, trova dentro di sé il segno e la presenza del proprio coraggio, la giustificazione di una vita intera. Il capolavoro di Hemingway, che gli ha fatto vincere il Premio Pulitzer nel 1953.

Il vecchio e il mare, Ernest Hemingway

Jean-Claude Izzo, Chourmo. Il cuore di Marsiglia

Si tratta del secondo episodio della Trilogia di Marsiglia, la serie noir che ha per protagonista il poliziotto Fabio Montale. Montale ha lasciato la polizia e cerca di vivere secondo un’antica filosofia del suo paese, seguendo il ritmo lento del mare, andando a pesca, sedendo al bar con gli amici per una partita di belote o una discussione politica, sorseggiando un vino rosato e gustando la cucina provenzale della vecchia Honorine… Perché «di fronte al mare, la felicità è un’idea semplice».

Chourmo. Il cuore di Marsiglia, Jean-Claude Izzo
Jean-Claude Izzo

Ma Marsiglia, il Mediterraneo, non sono solo i luoghi possibili di un’arte del vivere bene; sono anche focolai di odio e di violenza. E Montale viene risucchiato in un’indagine (non più in divisa) che parte dall’omicidio di un suo cugino adolescente e lo porta dritto dritto negli interessi mafiosi sul porto della città, negli ambienti razzisti del Fronte nazionale, nei traffici d’armi degli integralisti islamici. «Mi dicono a volte che i miei libri sono neri e pessimisti, ma il più bel complimento che spesso mi hanno fatto è dirmi che quando si finisce di leggerli viene una maledetta voglia di vivere» ha commentato lo scrittore.

Porto vecchio di Marsiglia

Georges Simenon, Il Mediterraneo in barca

Che Simenon sia un prodigioso narratore è a tutti noto. Ma forse non tutti sanno che Simenon, in particolare fra il 1931 e il 1946, è stato un reporter molto abile e unico. Lungi dal considerarsi un inviato speciale, i suoi reportage li ha infatti scritti «per sé», per viaggiare, per finanziare la sua curiosità.

Il Mediterraneo in barca, Georges Simenon
Georges Simenon

Quella curiosità nei confronti dell’uomo che ha scoperto in sé sin da quando, giovanissimo, lavorava alla «Gazette de Liège»: «Ho sempre colto la differenza fra l’uomo vestito e l’uomo nudo» ha dichiarato. «Intendo dire l’uomo com’è davvero, e l’uomo come si mostra in pubblico, e anche come si vede allo specchio». Così, alla vigilia di ogni viaggio, Simenon andava da un amico caporedattore e gli diceva: «La settimana prossima parto. Le interessano dodici articoli?».

Ma proprio perché concepiti in funzione dell’unica attività che gli stesse a cuore, la scrittura – non a caso ha voluto intitolare il volume che li raccoglie «Mes apprentissages» («Il mio apprendistato») -, i suoi pezzi giornalistici non fanno dunque che rivelarci un’altra faccia del Simenon romanziere.

Il Mediterraneo in barca, Georges Simenon

Lo dimostra questo resoconto di una crociera compiuta nel Mediterraneo – da Porquerolles alla Tunisia passando dall’Elba, Messina, Siracusa, Malta – a bordo di una goletta: una lunga crociera durante la quale Simenon, che si era ripromesso di capire e descrivere il Mare nostrum, non potrà che confermarsi nella sua vera vocazione, la stessa di Stevenson: raccontare storie.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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