Giornata Mondiale degli Oceani: “Dieci Storie Blu” per ispirare i piccoli verso la ricerca

di Roberto Parretta

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i chiama “Dieci Storie Blu” ed è il primo progetto di racconti divulgativi del programma di Educazione all’Oceano promosso dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco-Coi. Dieci storie che, raccontate in prima persona da ricercatori e ricercatrici, oltre a spiegare le scoperte scientifiche compiute dai protagonisti, vogliono dare un assaggio della vita nella ricerca, mostrandone i lati meno conosciuti: i momenti più emozionanti, più strani, e persino assurdi che la rendono imprevedibile e bellissima.

Enrica Piccoli e Lucrezia Ruggiero con la medaglia d'oro

Giornata Mondiale degli Oceani: il libro

Quanto “vale” una pianta marina? Come si fa a sapere quanti anni ha una vongola? Quante specie sconosciute si nascondono ancora nelle profondità dell’oceano, in attesa di essere scoperte? “Dieci Storie Blu”, lanciato in coincidenza con la Giornata Mondiale degli Oceani 2025,  vuole interessare, ma soprattutto ispirare bambine bambini, ragazze e ragazzi, che ponendosi domande così semplici possono magari trovare l’ispirazione per intraprendere una carriera scientifica. Perché è proprio dalla curiosità, che nasce l’ispirazione. Francesca Santoro, Senior Programme Officer a Unesco-Coi, dice: “Attraverso questo libro vogliamo mostrare alle nuove generazioni che l’oceano non è soltanto un ambiente naturale da proteggere, ma un mondo affascinante ancora tutto da esplorare. La scienza del mare è fatta di curiosità, creatività e impegno: queste storie raccontano la passione che anima i ricercatori e le ricercatrici che dedicano le loro vite a capire, educare e proteggere il nostro pianeta blu. Speriamo che leggendo questi racconti la prossima generazione possa innamorarsi del mare e sentirsi protagonista attiva della sua tutela”.

Giornata Mondiale degli Oceani: i racconti

Ogni racconto parte da una ricerca scientifica ed è contrassegnato da un bollino che ne indica la difficoltà scientifica, ma le storie non si fermano a laboratori, provette e camici, attraversando infatti le emozioni dei ricercatori. “Li abbiamo selezionati – spiega Francesca Santoro – in rappresentanza dei vari ambiti di ricerca, con con grande prevalenza di biologia marina, esperti di coralli, di biodiversità, ma anche di oceanografia fisica”. Perchè la ricerca in mare è così speciale? “Innanzi tutto perché è per definizione una ricerca interdisciplinare. Fa lavorare insieme biologi, fisici, geologi, nell’ambito di una collaborazione internazionale a fronte di spazi importanti da studiare e di costi molto importanti, considerando che una giornata in mare arriva a costare anche 60mila euro”. Perché un libro per i bambini? “Anche io mi sono occupata da ricercatrice delle scienze del mare e ho cercato di trovare un modo per ispirare i bambini verso questa carriera, facendogli capire che studiare il mare è divertente ed eccitante. Più che educarli, l’intento è quello di ispirarli”.

Giornata Mondiale degli Oceani: in libreria

“Dieci Storie Blu” è in libreria e negli store online dallo scorso 3 giugno al costo di 16.50 euro, edito da Il Battello a Vapore per Piemme: 160 pagine per lettori e lettrici a partire dai 10 anni, con i testi a cura di Lucia Moschella e impreziosito dalle illustrazioni di Elisa Macellari.

Copyright illustrazioni 2025 UNESCO – 2025 Mondadori Libri S.p.A., Milano

 

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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