Fontane e giochi d’acqua: è il loro momento

Il potere seduttivo delle fontane. Non è un titolo di un libro, ma una verità, una certezza da sempre

di Martina Grandori

I

giochi d’acqua, da che se ne hanno notizie, sono la rappresentazione del binomio paradiso-giardino, come insegna l’antichissima tradizione persiana che vede fissa la presenza di queste architetture nei suoi “giardini del paradiso”, per non parlare della cultura cinese e giapponese, che non contemplano uno spazio verde senza l’acqua.

Nella psicoanalisi di Sigmund Freud la fontana è un simbolo legato alla gioia dei piaceri sessuali. Il sogno potrebbe presagire l’arrivo di una nuova relazione o di un aumento di eccitazione rispetto a quella attuale. Secondo il libro “Grande oracolo dei sogni” presagisce una vita felice con benessere materiale, la fontana è vista quindi come simbolo di gioia e rinnovato piacere.

È all’Europa che si deve la concezione attuale estetica, aggregante e calmierante delle fontane: già Plinio il Giovane (61 – 112 d.C.) descrivendo la sua villa al Tuscolo parlava della fontana il cui suono allietava il triclinio. Considerate una manifestazione di Fons (o Fontus), figlio di Giano e della ninfa Giuturna, Dio romano delle sorgenti, celebrato ogni 13 ottobre con l’importantissima festa del Fontanile, omaggio all’importanza di questo emblema della vita che sgorga.

Ma è dal Rinascimento in poi che il binomio acqua- architettura trova la sua apoteosi. L’Italia, vuoi per la sua ricchissima rete idrica sotterranea, vuoi perché culla dell’Umanesimo, avvia un percorso molto significativo in questo senso. Le fontane diventano qualcosa da ammirare, celebrazione del potere e dei fasti delle grandi famiglie.

Diventano un luogo di aggregazione, un luogo del diletto, di contemplazione del bello. Roma docet, Trevi è la più famosa al mondo grazie a La dolce vita, nemmeno Dubai è riuscita a surclassarla con quella del Burj Khalifa, con i suoi giochi di luce e acqua per coreografie che le hanno valso il soprannome di “fontana danzante”.

Sedotti da questo potere anche i due registi della fortunata serie-kolossal sul Re Sole, Versailles. Hanno girato spesso scene nei famosi giardini della Reggia, dove Luigi XIV fece realizzare l’incredibile Machine de Marly: con 14 enormi ruote le acque della Senna venivano innalzate a 162 metri per immettersi nell’acquedotto di Marly che, con 253 pompe, alimentava le ben 1.400 fontane di Versailles.

E oggi, in un mondo velocissimo e schiavo di Instagram come sono percepite le fontane? «Nelle moderne città sempre più estese, è importante promuovere la presenza di fonti blu» ne ha parlato all’ultima edizione del “Summit 2021– La cultura dell’acqua” Chiara Tonghini, Marketing Manager del Gruppo Fluidra, leader mondiale nella produzione di componenti per piscine sostenibili.

Se l’acqua della fontana rappresenta la vita, ma anche tranquillità e sollievo dai problemi della quotidianità, è evidente come in questo momento storico le fonti blu siano un rimedio efficace e democratico ad un contesto storico instabile e faticoso.

«Per Fluidra oggi le fontane rappresentano al meglio queste fonti blu  in molte città del mondo: si tratta di nuovi contesti di aggregazione e di intrattenimento  per i cittadini, più che mai importanti in questo periodo. Sono anche una grande risorsa per il turismo: la fontana del Montjuic di Barcellona raccoglieva oltre 2.5 milioni di visitatori negli anni pre Covid» spiega Chiara Tonghini.

La stagione giusta, la stagione dello struscio, del gelato in compagnia è arrivata, non resta che godere di questo elisir di bellezza e pace.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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