Earth Day 2022: Investire nel nostro Pianeta

di Redazione

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ggi 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, il più grande evento di sensibilizzazione a tutela e salvaguardia del pianeta e l’Earth Day Organization ha scelto come tema #InvestinOurPlanet indicando 52 azioni e suggerimenti per fare la differenza ogni singolo giorno dell’anno, peccato che soltanto 2 di questi sono riferiti alla tutela dell’acqua, uno dei suoi elementi essenziali.

L’acqua, essenziale come fonte di sviluppo e sostentamento della vita e al tempo stesso di benessere, forza misteriosa in grado di palesarsi in svariate versioni, ad esempio penetrando il suolo e nutrendo la terra sotto forma di pioggia. La terra senza acqua sarebbe secca, arida e molti dei suoi abitanti non potrebbero sopravvivere, compreso l’uomo. Nonostante l’immenso valore che ricopre l’acqua per la nostra stessa esistenza, l’Earth Day Organization suggerisce soltanto 2 azioni su 52 sono riferite all’acqua, ossia  invitano i lettori a fare un quiz sull’inquinamento degli oceani e a utilizzare le borracce al posto dell’acqua imbottigliata.

Siamo veramente esterrefatti, in quanto ci rendiamo conto che, esattamente come già accaduto durante il G20 tenutosi a Roma lo scorso novembre e COP26 a Glasgow, la tutela dell’acqua, l’avanzare della siccità, l’inquinamento degli oceani, dei mari, dei fiumi e tutte le problematiche ad esse collegate, sono state considerate marginali.

Tra l’altro, per un curioso scherzo del calendario, l’Earth Day cade a un mese esatto di distanza dalla Giornata Mondiale dell’Acqua, che ogni anno si festeggia il 22 marzo. Al di là della ricorrenza programmatica, le due date sono profondamente correlate: entrambe, soprattutto il World Water Day, rappresentano una valida opportunità per promuovere attività concrete negli Stati che siedono al tavolo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nonché un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche più critiche che monopolizzano i nostri tempi, come la sostenibilità degli habitat acquatici.

Senza soffermarci sui dati arcinoti che raccontano quanto sia indispensabile l’acqua, tanto per il nostro corpo quanto per ogni settore economico come agricoltura e industria, è interessante rilevare come la vicinanza ad essa influisca positivamente sull’essere umano: in altre parole, vivere vicino a mari, laghi o fiumi è un toccasana per il corpo e per la mente. Insomma, se osservare le sue panoramiche in foto rilassa, l’acqua nella vita reale produce effetti decisamente migliori: lo sostengono gli studi scientifici condotti nell’ultimo decennio, particolarmente interessati alle variabili da cui la felicità delle persone è condizionata – in un senso o nell’altro – a seconda dei fattori ambientali in cui vivono: inquinamento atmosferico, rumori, spazi verdi.

Tra questi, un’applicazione per iPhone chiamata Mappiness, sviluppata a partire da un progetto di ricerca attivato presso la London School of Economics, ha tracciato i livelli di benessere di migliaia di utenti, raccogliendo informazioni, che arrivano in forma anonima, per valutare il loro grado di felicità in momenti diversi. Incrociare i dati è semplicissimo: basta rispondere una o più volte al giorno a domande utili per “mappare” – da qui il nome della The Happiness Mapping App – la propria felicità. L’intero processo dura una trentina di secondi e, al termine dello stesso, è possibile ricevere un feedback sul proprio livello di felicità tramite la stessa app.

Quest’ultima, come ha spiegato l’economista ambientale George MacKerron, inventore di Mappiness, «emette un segnale acustico un certo numero di volte al giorno, mediamente due, a cui basta rispondere con alcuni dettagli: quanto ti senti felice, rilassato, annoiato e così via. Vengono poi chieste alcune informazioni relative al contesto, con circa 40 opzioni di risposta: con che tipo di persone sei, cosa stai facendo, se ti trovi al chiuso o all’aperto. Mentre si risponde alle domande, il gps dell’iPhone, di cui viene utilizzato anche il microfono per misurare i livelli di rumore, individua via satellite il punto in cui ci si trova».

I dati sono stati pubblicati su molte riviste accademiche, tra cui il Global Environmental Change: in base alle milioni di risposte fornite, è emerso che le persone erano più serene stando all’aria aperta e, in particolare, più felici del 5,2% quando si trovavano vicino a una fonte d’acqua. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione empirica di un esito probabilmente già noto anche senza essere suffragato da prove scientifiche, ossia che l’acqua rappresenta il centro totalizzante della vita umana, non solo a livello di necessità ma anche di benessere.

Senza di essa non avrebbe nemmeno avuto origine la Terra: è fondamentale tenerlo a mente e ribadirlo, non solo il 22 marzo o il 22 aprile ma tutti i giorni della nostra esistenza, che dobbiamo sempre proteggere questa imprescindibile risorsa, sperando che se ne accorgano presto anche i Potenti della Terra!

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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