Da rifiuti marini a oggetti di design pluripremiati, la storia di BlueCycle

Ad Atene una start-up fondata da due donne ha dato una seconda opportunità ai rifiuti marini recuperati nell’Egeo grazie ad un sistema di stampa in 3D e a un network di pescatori volontari che contribuisce alla raccolta dei detriti. Ora sono una case history di economia circolare legata al design.

di Martina Grandori

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n grande, potente, inedito esempio di catena umana, un coinvolgimento autentico e lungimirante quello avviato dal team di BlueCycle, start-up di Atene che ha saputo in maniera brillante trasformare i rifiuti plastici del mare in oggetti di design premiati e belli. Tutto inizia nel 2019, l’idea è produrre mobili sfruttando il concetto di upcycling, in poco tempo BlueCycle diventa un esempio virtuoso di etichetta di design sostenibile.

Sedute design realizzate con plastica riciclata da rifiuti marini by BlueCycle

Marily Konstantinopoulou e Suzanna Laskaridis – le due fondatrici – vengono premiate nel 2020 ai Green Awards greci per la sezione casa, nello stesso anno si aggiudicano anche il primo posto nella categoria Industrial Design del concorso Guiltless Plastic ideato dalla potentissima e visionaria Rossana Orlandi, gallerista meneghina che ha sempre fiutato in anticipo talenti e doti.

Oggetti di Design realizzati dal recupero di rifiuti marini
Oggetti di Design realizzati dal recupero di rifiuti marini

L’audacia di Marily Konstantinopoulou e Suzanna Laskaridis sta nel partire dai rifiuti marini, una piaga che accomuna tutti i fondali e che, si sa, sta mettendo in ginocchio gli equilibri di molte specie in via di estinzione, che invece può diventare materia prima per una produzione circolare.

Reti da pesca riciclate (prima)
Reti da pesca riciclate (prima)
Reti da pesca riciclate (dopo)

Il potenziale c’è, la tecnologia idem, l’ingegno nel reinventare la spazzatura marina pure: nasce Second Nature, la prima collezione di oggetti in plastica marina riciclata al 100% e prodotti con una stampante 3D firmata da Blue Clycle e lo studio di Rotterdam The New Raw. Due i pilastri di questa start- up: recuperare la materia prima attraverso la raccolta dei rifiuti e la circolarità anche nella produzione (la fabbrica degli oggetti è al Pireo) all’insegna di manufatti belli e che fanno del bene al Mare Nostrum.

Estrusi di plastica ricicalta divisi per colore
Fase di trasformazione dei rifiuti marini in plastica riciclata

Subito il gemellaggio con Aegean Rebreath, associazione con stazioni di raccolta dei rifiuti marini sparse in tutta le coste greche, un’idea innovativa che si è classificata prima tra 475 idee in Europa nel contesto del concorso Advocate Europe. In questo modo si affronta anche il discorso tracciabilità della materia prima, un aspetto non sempre scontato: BluCycle ha istituito oltre 25 punti di raccolta dei rifiuti in diverse località della Grecia, una sorta di carta di identità del rifiuto.

Recupero dei rifiuti marini nel fondale

Provengono dalla pulizia delle coste, dall’acquacoltura, mitilicoltura, da scarti nautici e di attrezzature per la pesca, il tutto poi convogliato al Pireo dove vengono lavorati e immessi nelle stampanti 3D robotizzate. C’è anche il coinvolgimento di pescatori nella fase di recupero: è determinante, sono loro che portano via dalla battigia, dai fondali resti di reti da pesca – chiamate ghost nets, principali minaccia per gli ecosistemi marini-, bottiglie e altri detriti che poi vengono trattati e infine immessi nelle stampanti 3D.

Rifiuti marini sulla battigia
Operazioni di raccolta rifiuti marini
Operazioni di raccolta rifiuti marini

L’aspirazione di BlueCycle è quella di diventare portabandiera di un modello di Blue economy, dove tutto si riutilizza per diventare qualcos’altro all’insegna della sostenibilità. Il 70% della materia prima della collezione Second Nature è plastica recuperata e 100% riciclabile e si presta a collocazioni sia indoor che outdoor senza temere deterioramenti, quelli che invece purtroppo da ormai un secolo sta subendo il Mare Nostrum e non solo.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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