Un marzo di nuoto solidale con Michael Klim

di Redazioen

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eno di tre anni fa, all’ex nuotatore olimpionico Michael Klim fu diagnosticata una rara malattia autoimmune dei nervi periferici, nota come polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica, caratterizzata da una progressiva perdita della forza muscolare negli arti. Una notizia che, dopo un inevitabile shock iniziale, non ha scalfito la sua voglia di continuare a nuotare, nonostante riesca a stare in piedi solo con l’aiuto di due bastoni e un paio di stivali ortopedici.

Michael Klim

Non solo: Klim si è attivato anche per dar vita a una lodevole iniziativa, in collaborazione con l’ente benefico Brainwave Australia, chiedendo ai suoi connazionali simbolicamente di nuotare per l’intero mese di marzo e, concretamente, di raccogliere fondi per i bambini con lesioni e malattie cerebrali. In media, infatti, ogni giorno vengono diagnosticate patologie neurologiche a dieci minori. La challenge, lanciata col nome di “Brainwave Klim Swim”, si pone gli obiettivi di nuotare per un totale di 34.000 chilometri e di ottenere almeno 300.000 dollari australiani, da devolvere ai più piccoli affetti da disturbi neurologici e al supporto delle loro famiglie.

Michael Klim per la sua challenge "Brainwave Klim Swim"

È solo in acqua che gambe e braccia trovano sollievo. «Il nuoto mi ha regalato motivazioni, sfide e ricompense: è ora di ricambiare, per sensibilizzare sulle condizioni neurologiche che colpiscono migliaia di australiani, compreso me» spiega Klim, prima di raccontare la sua storia: «La mia salute iniziò a peggiorare drasticamente, mi sentivo come se mi venissero portate via forza e mobilità, senza che potessi far nulla per recuperare il mio atletismo».

Michael Klim

Fu così che l’icona del nuoto australiano, ai vertici della disciplina nel decennio tra la metà degli anni Novanta e la prima decade del nuovo millennio, decise di documentare e condividere il suo nuovo obiettivo, con l’aspettativa di accrescere la consapevolezza di questa malattia e racimolare fondi per la sperimentazione di nuovi metodi di trattamento, in grado di tradursi quanto prima in una cura. O almeno, quella è la speranza comune.

Oggi Klim vive a Bali, dove gestisce una scuola di nuoto con la compagna Michelle Owen. Dopo aver disputato tre Olimpiadi (Atlanta 1996, Sydney 200 e Atene 2004), vincendo due medaglie d’oro, tre d’argento e una di bronzo, si trova a fronteggiare la gara più importante – quella per la vita, e non solo la sua – comunicando al mondo questa sfida. Per aderire è sufficiente tuffarsi in acqua ovunque sia sicuro, nella piscina locale come in una qualsiasi spiaggia balneabile, e donare entro il 31 marzo.

Michael Klim e i ragazzi della scuola nuoto

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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