Tornare a vivere

di Little Mune

S

otto quel costante scrosciare della cascata, i pensieri di Joline sembravano dissolversi. Erano passati appena sette giorni da quando il cuore di sua nonna aveva smesso di battere, appena sette giorni da quando i suoi occhi non le avevano più rivolto quel suo dolce e confortante sguardo.

Non si ricordava neppure il momento in cui aveva afferrato qualche vestito ed era scappata il più lontano possibile, non se lo ricordava perché talmente era forte quel dolore che provava che dentro di sé aveva smesso di sentire ogni cosa. Era preda del caos più totale.

Lentamente si spogliò di tutto ciò che indossava e bagnando un piede alla volta arrivò a immergersi quasi del tutto in quel liquido gelido.

I suoi occhi stavano fissando un punto a caso, mentre si distendeva a pelo d’acqua, e la pelle si ricopriva di tanti puntini che le ricordavano che anche se lei non percepiva il freddo, il suo corpo continuava a vivere e a sentire ogni cosa.

Solo allora si accorse che nonostante non avesse immerso il viso, le sue guance erano umide.

«Da quanto tempo sto piangendo?» si chiese pronunciando le prime parole dopo tanto tempo.

«Più o meno da quando sei qui» la informò una voce femminile.

Joline scattò in avanti e raddrizzandosi si rese conto che neppure con l’estremità delle dita riusciva a toccare il fondo.

«Chi parla?» chiese allarmata.

«Sei tu a farlo» la calma con cui parlava la stava facendo innervosire.

Sto impazzando si ripeté nella testa più volte, affrettandosi ad uscire dall’acqua.

«È ora di smetterla di scappare, il tuo dolore ti seguirà ovunque andrai» la ragazza si bloccò

«E tu smettila di tormentarmi» provava una forte rabbia nei suoi confronti.

«A quello ci stai già pensando tu stessa»

Joline tacque, si diresse sotto il getto d’acqua e smise di udire ogni cosa, sotto quel costante suono che le rimbombava nelle orecchie e che le donava un senso di pace.

«Non puoi scappare da te stessa»

«Chi sei?» chiese la ragazza esausta.

«La tua coscienza» Joline parve dubbiosa «non lo sai che questa cascata è in grado di vedere nell’anima delle persone e curarle?»

«Che sciocchezza, non credo a queste cose!» Sprofondò sott’acqua nel tentativo di sbarazzarsi della voce.

«Non hai ancora capito? Io sono dentro di te, smettila di scappare da tutto e affronta il tuo dolore. Le persone che se ne sono andate non torneranno ma tu continuerai a vivere, e a provare emozioni, il dolore ti fa capire che esisti, non devi averne timore. Tu sei viva Joline.»

Quando l’aria iniziò a mancarle, uscì dall’acqua singhiozzando, dovette prendere più boccate d’aria per calmarsi.

Riprese a piangere disperata.

«Dici che il dolore non è una cosa negativa? Davvero? E allora perché fa così male?» ora non era più infuriata con quella voce.

«Amavi davvero tua nonna, è normale che il dolore che provi sia proporzionato all’amore che provavi. Più un emozione è forte più lo è la reazione che si scatena quando l’equilibrio che la tiene in vita si spezza.»

La testa di Joline si fece più leggera e il dolore nel petto sembrava affievolirsi. «Non è una cosa negativa perché dimostra che sei viva, e che sei in grado di provare sentimenti, hai il cuore grande Joline, non sprecare la tua sofferenza, usala per vivere con più vigore» la voce smise di parlare, nel momento in cui nell’anima di Joline si ravvivò la speranza.

L’acqua era stata in grado di colmare il suo vuoto interiore oppure era stata lei stessa a farlo? Quella cascata era davvero magica come la voce le aveva fatto credere?

Sono nata nel 1997 a Roma, mi sono diplomata all’Istituto di cinematografia e sono autrice del libro "La dinastia della luna", il mio romanzo d’esordio pubblicato nel 2020 da Bookabook con il nome d’arte «Little Mune». Nuoto da quando sono piccola e ho conquistato varie medaglie agli Italiani Assoluti e la convocazione in Nazionale per le Universiadi di Napoli del 2019. La mia specialità è la rana, ma la mia passione è scrivere romanzi “fantasy”.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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