Siracusa: da Ortigia al Plemmirio con Patrizia Maiorca

di Roberto Parretta

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na delle città più belle e più ricche di storia del Mediterraneo si trova in Sicilia: è Siracusa. Uno scrigno delle meraviglie, architettoniche e naturali. Dalla Neapolis greco-romana, all’area marina protetta del Plemmirio, alla riserva naturale di Vendicari, un incessante susseguirsi di luoghi magici, unici. Un piccolo viaggio che abbiamo deciso di iniziare andando ad incontrare Patrizia Maiorca, oggi presidentessa del Consorzio Plemmirio, protagonista di diversi record di immersione in apnea assieme alla sorella Rossana, figlie del leggendario Enzo, il “re degli abissi”.

Da Ortigia al Plemmirio: Patrizia Maiorca

Ad accoglierci sulla sommità dell’Isola di Ortigia, a due passi dal Castello Maniace, voluto da Federico II di Svevia a difesa del porto, c’è Patrizia Maiorca, perché lì c’è oggi anche la sede del Consorzio Plemmirio. Cantato da Virgilio, è il promontorio sulla costa siracusana che ha dato il nome all’Area Marina Protetta presso i luoghi di penisola Maddalena-Capo Murro di Porco

L'Isola di Ortigia, a sinistra, che guarda davanti a sé verso il Plemmirio
Il pesce San Pietro
Barracuda

Da Ortigia al Plemmirio: Patrizia Maiorca

Siracusa e il Plemmirio, oltre a quello naturalistico, custodiscono un altro impareggiabile tesoro non meno prezioso rappresentato dagli elementi testimoniali – materiali e immateriali – della storia dell’uomo di questo territorio: tradizioni, mosaici, ceramiche, chiese rupestri, masserie, torri, palmenti mulini, per non parlare dell’immenso patrimonio sommerso custodito nelle silenziose profondità del mare. E chi meglio di Patrizia Maiorca per illustrarci le bellezze del Plemmirio?

Prateria di Posidonia oceanica
Grotta del Capo

Da Ortigia al Plemmirio: la neapolis 

Se è vero che l’origine di Siracusa viene fatta risalire all’VIII secolo a.C. per mano di un gruppo di esuli provenienti da Corinto, se è vero che divenne poi una fra le più importanti città del mondo antico, greca, romana, bizantina, visitando il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi è possibile scoprire che le prime tracce di antropizzazione del territorio siracusano risalgono al periodo del Neolitico (tra l’8.000 e il 3.500 a.C.). Quindi è difficile affermare che a fondare la città furono i greci, viste le tracce decisamente ben più antiche rintracciate negli immensi scavi operati in quest’area della Sicilia orientale, certo è anche che non esiste una data sulla quale gli storici concordino. La leggenda narra che a guidare gli esuli di Corinto fosse Archia, che dall’Oracolo di Delfi e dalla sacerdotessa di Apollo ricevette l’indicazione di sbarcare sull’isola di Ortigia. 

I resti del Tempio di Apollo a Ortigia

Da Ortigia al Plemmirio: la neapolis

Dei secoli di storia che poi ne seguiranno, ci sono abbondanti tracce nella Neapolis, una delle più vaste aree archeologiche del Mediterraneo. La Neapolis racchiude la maggior parte dei monumenti siracusani sopravvissuti, nonché tratti naturali di impareggiabile fascino: dal Teatro Greco, all’Anfiteatro Romano, le Latomie, con la Grotta del Ninfeo, la Grotta dei Cordari.

Il Teatro Greco
L'Anfiteatro Romano

Da Ortigia al Plemmirio: Vendicari 

Non lontana da Siracusa, a una quarantina di minuti di macchina, la riserva naturale orientata “Oasi Faunistica di Vendicari” è stata istituita nel 1984 dalla Regione Sicilia: un territorio che si estende per 1512 ettari tra Noto e Pachino. Un’area che ospita indisturbato un intero ecosistema, per un panorama che varia tra vegetazione fitta, mare cristallino, lunghe spiagge lunghissime e dorate, che in poche centinaia di metri diventano rocce a strapiombo su un mare profondo. Con la possibilità di osservare fenicotteri, aironi, cicogne, pettegole, avocette e totani mori. Molto suggestivi anche i resti della Tonnara

La tonnara di Vendicari
Vendicari e le sue bellezze

Da Ortigia al Plemmirio: Museo del Mare 

Tornando invece sull’Isola di Ortigia, abbiamo avuto la fortuna di visitare il Museo del Mare, un affascinante percorso che permette di riscoprire, attraverso una curatissima e completissima raccolta di reperti, l’antichissima arte della costruzione delle imbarcazioni, della marinieria e della pesca. Per approfondire Vendicari e Museo del Mare ci siamo affidati alla guida naturalistica Marco Mastriani e ad Augusto Aliffi, discendente di una delle famiglie storiche di calafatari siracusani. Chiacchierate che troverete sui nostri social nelle prossime due settimane.

Il Museo del Mare di Ortigia

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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