Acqua in vetro riciclato: un messaggio di sostenibilità e arte

di Martina Grandori

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artire dall’imperfezione per trovare tutto il bello che c’è: è il progetto di Wild Message in a Bottle, bottiglie in vetro riciclato con una grande ambizione nel dna: contribuire ad un mondo plastic free, avvicinare alla consapevolezza di uno stile di vita più etico, insegnare al riutilizzo di oggetti primari come la bottiglia d’acqua.

Un color verde-azzurro che ricorda vagamente quello iconico di Tiffany tendente però al verde Caldon, frutto di una miscela di vetri che proviene al 100% dalla raccolta differenziata delle città. L’approccio sostenibile come tratto distintivo non solo nella comunicazione e nel marketing ma anche in termini di produzione

Il vetro PCR, ossia quello riciclato post-consumo, rappresenta il futuro del packaging non solo delle acque da bere, ma anche dei flaconi delle creme beauty o banalmente anche per quelli dei prodotti alimentari come le salse. Stessa qualità del vetro standard, ma la certezza che quel prodotto ha un impatto ambientale minore in quanto per produrre PCR si consuma meno energia, si hanno minori emissioni di CO2, azzeramento dell’estrazione delle materie prime (1kg di vetro recuperato è equivalente a 1,2 kg di materie prime) e lo si può riciclare infinite volte.

Ogni pezzo di Wild Message in a Bottle è decorato con disegni d’artista che le rendono pezzi unici, da riutilizzare ogni volta che si desidera, grazie all’estro di Florinda Crespi (graphic designer), Roberto Brasca (illustratore), Sara Cherubino (architetto) e Monika Markova (artista). I disegni sono applicati con la tecnica della serigrafia a caldo, durante il processo di lavorazione, la polvere di vetro colorata va a fondersi con la bottiglia, il risultato è una stampa è 100% ecologica e resistente ai graffi.

A Camilla Ortolani e Laura Manù, invece, il compito di pensare ai messaggi da trasmettere nelle diverse collezioni di Wild Message in a Bottle, come la linea Sea, storia d’amore tra la terra e il mare, raffigurati da un marinaio e da una sirena. Un legame impossibile che si fortifica per via della distanza che li separa e della natura che li trattiene nel reciproco mondo.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!