Mario Abis: «L’acqua è una sinfonia che ti accompagna»

di Roberto Parretta

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l Professor Mario Abis è titolare della cattedra nel Dipartimento di Business, Diritto, Economia e Consumi alla Facoltà di Comunicazione dell’Università IULM di Milano e sarà tra i relatori che apriranno la prima giornata del Summit 2021.

Ma il Professor Abis è anche un ottimo nuotatore: mare, lago o piscina per lui non fa differenza. E per meglio inquadrarlo, come lui stesso tiene a specificare, è un fondista. Oltre che sardo: è per questo motivo che ci è sembrato imprescindibile proporre anche a lui le nostre domande sul mondo dell’acqua.

E allora ecco le 3 domande a Mario Abis e che nei prossimi giorni rivolgeremo agli altri importanti relatori del Summit2021.

CI RACCONTI IL TUO RAPPORTO CON L’ACQUA?

«L’acqua è un elemento fondamentale per il pianeta e nella mia vita ha valenze particolari, tipologiche, culturali e nel mio piccolo anche sportive. Sto bene nell’acqua, ne ricevo una sensazione di generale benessere fisico e psicologico. D’altronde, venendo dalla Sardegna, non posso non avere nell’acqua un punto di riferimento della mia vita. Anche se ci riferiamo a un termine logorato, non posso non sottolineare quanto l’acqua rappresenti una metafora del concetto di liquidità fisica della società, di un mondo sempre meno strutturato. Il mio rapporto diretto con l’acqua è però legato al nuoto: mare, lago o piscina, ho sempre nuotato. Mi considero un fondista, una delle ultime uscite al lago ho fatto 6 km. Invecchiando faccio ovviamente un po’ meno, ma per me la cosa importante è valorizzare il tempo in acqua: il nuoto è rallentamento del pensiero e produzione di idee, è una specie di sinfonia che ti accompagna. Come sociologo penso che sia la metafora della società in cui viviamo». 

COME RAPPRESENTERESTI IL RUOLO DELL’ACQUA?

«Nel concreto del tema generale di cui mi occupo dal punto di vista scientifico e professionale, dall’acqua dipenderanno i piani strategici per la costruzione delle città. I nodi e gli spazi pubblici saranno fondamentali e non è difficile immaginare che in termini di qualità della vita saranno fondamentali le infrastrutture sportive e gli spazi pubblici: penso alle piscine, che dovranno necessariamente assumere il ruolo di spazi multifunzionali in grado di offrire più servizi. L’acqua ricoprirà un ruolo sia nella visione legata alla sostenibilità ambientale ma anche come punto di gestione delle relazioni sociali. I concetti di acqua fluida e acqua organizzata possono sembrare brutali, ma rendono l’idea. Immaginiamo spazi non più vuoti. La piscina non dovrà rivolgersi solo a chi nuota, ma rappresentare un luogo aperto e attrattivo».

COSA SONO E QUALI SONO I TUOI SPAZI BLU?

«Il codice di “Zona blu” designa una serie di modi diversi di vivere, di strutturarsi, esistere, convivere e svilupparsi in termini qualitativi e sostenibili. Per “Zona blu” si definiscono quelle 5 zone del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale, grazie a rapporti equilibrati tra uomini e ambiente: una è in Sardegna (a Nuoro). Nella mia idea, è uno spazio pubblico organizzato dove si creano situazioni che hanno il valore di liberarti dai vincoli che ti circondano e aprirti a esperienze sensoriali e mentali completamente nuove. Spazi in cui puoi uscire dal rumore, dal caos, dallo stress e che ti aprono a un mondo fatato, che sia un parco o una piscina. Nel blu c’è tempo per pensare e riflettere e ricollegarsi in maniera corretta al proprio mondo. Per me, come detto, è essenzialmente e ovviamente acqua che diventa parte di me, che mi regala un equilibrio fisico e mentale, che mi permette di concentrarmi su quelli che possono essere i bisogni dell’umanità. Così come l’acqua regolata è acqua fluida, l’acqua mentale è acqua fisica».

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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