Marcello Guarducci: «Novella, Mark Spitz e la fuga da Monaco»

Ripercorriamo la storia olimpica delle discipline acquatiche attraverso i racconti e la vita dei protagonisti: nel 1972 lo sprinter azzurro si affacciava sulla ribalta internazionale

di Roberto Parretta

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arcello Guarducci è stato per il nuoto il primo personaggio a uscire dai confini del proprio sport. Veniva invitato nei programmi nazionalpopolari in tv, era inseguito da giornali e rotocalchi. Merito anche di una carriera piuttosto lunga, che lo ha visto esordire alle Olimpiadi a soli 16 anni a Monaco 1972 per disputarne in tutto 3, tenendo conto che la quarta gli fu tolta a causa del boicottaggio dei paesi del Patto Atlantico a Mosca 1980. Una carriera che lo ha visto protagonista di un record europeo nei 100 stile libero, sul podio ai Mondiali con la 4x100 e da solo agli Europei, oltre alle 11 medaglie d'oro conquistate ai Giochi del Mediterraneo, una alle Universiadi e 37 titoli italiani. In un'epoca, vale sempre la pena sottolinearlo, nella quale se l'Italia del nuoto vinceva si gridava al miracolo.

Tolta la clamorosa eccezione di Novella Calligaris, che proprio da Monaco riportò a casa 3 medaglie, le prime nella storia del nuoto e rimaste le sole fino al 1988. Monaco 1972 è stata anche l’Olimpiade dei 7 ori di Mark Spitz, ma, purtroppo, anche quella dell’attacco dei terroristi palestinesi di Settembre Nero al Villaggio Olimpico, che costò la vita a 11 atleti israeliani. Guarducci era allora poco più di un ragazzino.

Complice il ritorno a Tokyo a 57 anni da quella prima edizione dell’Olimpiade giapponese, On The Blue ha pensato che non ci poteva essere occasione migliore per riaprire e chiudere quel cerchio andando a raccontare la carriera, ma soprattutto la vita, di chi è stato attore protagonista dei Giochi. Così, con un protagonista per edizione andiamo a ripercorrere le storie dei più grandi azzurri e l’evoluzione delle discipline acquatiche. Un viaggio se vogliamo romantico, ma soprattutto istruttivo, destinato ai più giovani, per ricordare loro che se oggi abbiamo atleti di caratura mondiale capaci di riempire il medagliere olimpico, è perché qualcuno ha aperto per primo quella porta…

Ecco, Guarducci, oltre a rappresentare un campione che provava a battersi e a battere i colossi mondiali, fu anche l’apripista per un certo tipo di approccio verso il mondo dell’informazione: attraverso la sua popolarità ha offerto al nuoto una vetrina inedita. E tocca a lui allora aprirci oggi una finestra sull’inizio degli anni 70. Partendo proprio da Monaco 1972.

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https://youtu.be/kobKsI9Y_y4

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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