L’onda primordiale di Paul Gauguin

di Luigi Finucci

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osa si nasconde dentro l’animo di un artista? Scavare nel profondo per cercare l’essenza e mostrare al mondo intero un visuale nascosta. A volte meravigliosa, in alcuni casi terrificante. Paul Gauguin ci mette difronte una voragine, un’onda tempestosa che s’imbatte sulle scogliere e le inghiotte.

Paul Gauguin nato a metà dell’800, passa la sua vita a fuggire dai canoni della società. Fugge dalla vita borghese: alla professione di cambiavalute seppur molto remunerativa, sceglie di amare la povertà che è il premio che l’arte assegna ai suoi prediletti. Fugge il matrimonio e dalla paternità. Fugge l’Occidente.  La sua fuga – che è un contrappunto di ritorni – continua nella storia dell’arte: fugge l’accademia, fugge l’impressionismo.

Paul Gaugiun - Autoritratto con cappello
Paul Gauguin - Autoritratto

Ne “L’Onda”, dipinto del 1888, l’’artista ha reso con immediatezza l’effetto della corrente attraverso l’utilizzo di pennellate lineari, che disegnano gorghi e movimenti dell’acqua.

Si avvicina alle note stampe giapponesi e nel confronto tra la sua opera e una stampa di Utagawa Hiroshige, con un paesaggio marino, si nota la ripresa dei motivi lineari.

Hiroshige usa una linea di contorno molto sottile, che tende a ritagliare le forme mentre Gauguin non utilizza le sfumature e i colori delicati di Hiroshige, ma grandi zone piatte di colori contrastanti e innaturali.

Utagawa Hiroshige - Mare Luna e Fiori - 1857

Gauguin non trasmette un’immagine realistica, ma un’immagine emozionale, come un sogno o un ricordo, in cui la realtà  è stravolta dal sentimento dell’artista.
Nella sua opera, come in quella di Hiroshige, la protagonista è l’acqua, ma Gauguin  anziché  offrire una sensazione di serenità e di distensione come nella visione degli  impressionisti – in particolare Monet – “ L’Onda” suscita un’idea di forza immensa, incontenibile, violenta.

Paul Gauguin - Rocce e mare - 1886

L’acqua rappresentata in questo dipinto di Gauguin, si può ricollegare a un tema caro al Romanticismo, in quanto racchiude la simbologia della forza degli elementi, visti come potenze misteriose che sviluppano un’ammirazione mista a un timore primitivo.

Il mare e le grandi acque sono un simbolo dell’indifferenziato flusso primordiale, della sostanza che diviene natura solo mediante l’imposizione di una forma o la sua unione con essa.

Paul Gaugin - Alle rocce nere - 1889

Di fronte alla tela dell’artista francese vengono in mente le parole del filosofo Friedrich Nietzsche: «Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».

La tempesta che s’imbatte, l’acqua furiosa e le due persone che scappano sulla riva pongono l’uomo come solo una piccola parte del tutto, una pochezza che consuma l’artista stesso che diventa la sua opera.

Provando a decifrare l’opera di Gauguin, è come se mostrasse tutto ciò da cui lui stesso scappa, la vita borghese e l’occidente che prova ad imporsi tra gli istinti umani con forza, ma che in fondo nasconde una debolezza disarmante.

Paul Gauguin ci invita a spogliarsi dei pre – concetti e pre- giudizi della società per trovare la nostra vera essenza. Che faccia paura o meno, il mondo è come il mare impetuoso, come l’onda che inghiotte gli scogli.

Sono maestro, coordinatore e docente della Federazione Italiana Nuoto. Oltre a insegnare nuoto e formare nuovi istruttori, ho scritto diversi libri di poesia, per adulti e per bambini, tra cui uno sul mondo dell'acqua (Il mondo di sotto - Giaconi Editore). Ho sempre sognato di andare nello spazio e l'unica volta che mi sono sentito sospeso è stato proprio immerso nell' acqua. Avvolto da questo elemento riuscivo a sentire meglio me stesso e a pensare ai grandi dilemmi della vita, come un filosofo. C'è qualcosa di ancestrale, e nei primi anni da bagnino appena maggiorenne, all'orizzonte dove il blu del cielo si incontrava con quello del mare riuscivo a dimenticare i problemi della vita e a stare in pace con me stesso.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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