L’isola delle cozze, in Sardegna il nuovo progetto per un’oasi di biodiversità

di Martina Grandori

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n isolotto dalla forma ovoidale lungo una ventina di metri: siamo in Sardegna, Golfo di Oristano, qui sorge questo singolarissimo atollo fatto interamente di gusci di cozze, un perfetto esempio di economia circolare applicata alla mitilicoltura e di salvaguardia dell’ambiente locale.

Il progetto nasce sotto la regia della Fondazione Mediterranean Sea and Cost Foundation (MEDSEA), istituzione no profit che promuove la tutela e lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi costieri, e Nieddittas, società che gestisce l’intera filiera della mitilicoltura nel Golfo di Oristano. Qui a Corru Mannu uccelli come il Fraticello, la Sterna comune, il Beccapesci o il Gabbiano roseo e Cavaliere d’Italia, trovano nuovamente un luogo dove nidificare, dove vivere nel loro habitat ricreato semplicemente riutilizzando quei gusci degli allevamenti che diversamente finirebbero in discarica.

Il progetto di cooperazione internazionale si chiama Maristanis, l’obiettivo è la tutela e la gestione integrata delle zone umide costiere del Golfo di Oristano fondamentali per proteggere quella biodiversità in pericolo che invece può tornare ad essere habitat sicuro per molte specie locali.

Ma facciamo un passo indietro, com’è possibile costruire un isolotto con i gusci delle cozze? Sono stati disposti 2000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze (derivanti dalla lavorazione di Nieddittas) posizionati manualmente a 50 metri da terra da due sommozzatori, il punto in cui sorge l’isolotto artificiale è strategico per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori. Lo spazio interno all’argine è stato ulteriormente riempito di scarti di gusci di cozze, stratificate e man mano compattate per rendere la superficie stabile e calpestabile.

Mentre lo strato superficiale dell’isolotto è costituito da un misto di gusci frantumati, cozze e bisso per rendere la superficie accogliente, verranno anche posizionate, se necessario, le sagome di uccelli per attrarre altre specie a nidificare. L’innovazione introdotta da Nieddittas sta nella scelta di aver utilizzato i gusci delle cozze, capaci di assorbire anidride carbonica e così facendo di migliorare le qualità anche dell’aria.

Inoltre essendo una zona in mezzo al mare, è naturalmente protetta dalle incursioni di animali selvatici o domestici inselvatichiti, e i soli 50 metri di distanza dalla spiaggia, permetto facilmente agli operatori la supervision dell’ecosistema protetto. Il progetto pilota di Corru Mannu è solo l’inizio, in programma c’è la realizzazioni di altre zone prodotte con gli scarti di lavorazione.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!