La Dubai inedita: tra immersioni, zoo subacqueo e corse sotto la neve

di Manuel Gavini

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all’inaugurazione dello scorso 1° ottobre, la prima della storia in Medio Oriente, gli occhi del mondo sono rivolti in gran parte a Dubai, dove è in corso l’Expo 2020, rinviata di un anno a causa del Covid, che resterà aperta fino al prossimo 31 marzo.

Per sei mesi, la capitale dell’omonimo emirato ospiterà l’Esposizione Universale che ogni quinquennio si svolge in uno dei paesi più industrializzati del mondo, quest’anno incentrata sul tema Connecting minds, creating the future (“Connettere le menti, creare il futuro”).

Chissà che anche in questo caso crisi e pandemia non possano involontariamente generare un’opportunità, come raccontato in tempi non sospetti – con le dovute proporzioni – per Montegrotto Terme, dove risiede la piscina Y-40, “The Deep Joy”, che con 42.15 metri di altezza rappresenta la piscina più profonda d’Italia nonché la terza al mondo, dietro alla polacca Deepspot, profonda 45.47, e soprattutto alla Deep Dive Dubai, primatista con i suoi 60.02 metri.

Dunque, dopo il grattacielo più alto del mondo, Dubai ha inaugurato lo scorso luglio la piscina più profonda del pianeta, il cui primato è stato certificato ufficialmente dal Guinness World Record. Situata nella zona centrale di Nad Al Sheba, la Deep Divesei volte più grande delle normali vasche olimpioniche, con i suoi 14 milioni di litri d’acqua dolce mantenuti a una temperatura costante di 30°C – va ben oltre il semplice concetto di piscina: nelle sue profondità, infatti, sono stati ricreati diversi scenari, per dar modo a subacquei e apneisti di immergersi, esercitarsi ed esplorare.

Tutte le aree del complesso sono illuminate con avanzati sistemi tecnologici e dotate di 56 telecamere subacquee che, per la sicurezza di chi si immerge, consentono persino la comunicazione con l’esterno tramite altoparlanti. La sua forma ricorda quella di un’ostrica gigante, omaggio alla tradizionale attività della pesca delle perle negli Emirati Arabi Uniti.

Non è soltanto in virtù di ciò che Dubai calamita l’attenzione di quanto concerne ciò che attiene all’indagine di nostro interesse. Se la Deep Dive rappresenta la prima piscina nel pianeta per profondità, vicinissimo al primato assoluto è anche l’acquario di Dubai, il secondo più grande al mondo, dietro solo allo statunitense Georgia Acquarium: oltre 140 specie e 33mila pesci, di cui 400 tra razze, mante e squali messi nelle condizioni di nuotare liberamente. 

L’enorme vasca da dieci milioni di litri d’acqua e undici metri di profondità è installata nel cuore del Dubai Mall, il più grande centro commerciale del mondo per numero di negozi (circa 1.200), di cui occupa interamente tre piani.

Al piano terra, l’acquario è attraversato da un tunnel sottomarino di cinquanta metri di lunghezza: camminare lungo di esso regala un’esperienza mozzafiato in quanto consente di “nuotare” insieme ai pesci esotici, come se ci si trovasse su uno dei più inaccessibili fondali oceanicI.

Al piano superiore spicca l’Underwater Zoo, un complesso che ospita molluschi come polpi, calamari, seppie, nautili e “Sua Maestà” King Croc, un coccodrillo australiano lungo più di cinque metri e pesante 750 chili.

All’ultimo piano, su un livello più alto della superficie dell’acqua, è possibile godere dell’intero spettacolo panoramico e, per i più temerari, provare un’esclusiva esperienza: l’immersione in gabbia, protetti da un casco speciale e un plexiglass di sicurezza, nel momento in cui vengono nutriti gli squali. Un inestimabile posto in prima classe a pochi centimetri dal pasto dei pescecani.

Le sorprese a tema acqua nella desertica Dubai non si esauriscono a piscine ed acquari di proporzioni colossali, estendendosi a scenari difficili anche solo da immaginare. Qui, infatti, tutto è possibile, persino correre sulla neve nel deserto. Un’opportunità realizzata con l’organizzazione della seconda edizione di DXB allo Ski Dubai, dove circa 200 corridori di varie nazionalità ed età si sono sfidati in gare di cinque e tre chilometri nella pista al chiuso del Dubai Sports Council. All’interno di una sorta di mega igloo artificiale è stato ricreato un apposito microclima per sciare, in nome della politica di promozione degli sport invernali intrapresa nell’emirato desertico.

Anche questo gioiello è allestito nel centro commerciale Mall of the Emirates e, naturalmente, non poteva esimersi dal ritoccare un altro record. Si tratta infatti della pista di sci indoor più grande al mondo: 85 metri d’altezza, 80 di larghezza e una lunghezza totale di 400, con cinque percorsi dal differente livello di difficoltà. 

Oltre a sciare, al suo interno è possibile accedere alla lunga serie di attività e servizi dello Snow Park – tra cui slittino, snowboard, arrampicata, bob, seggiovia, corsa sul mountain thriller, tubing run (discesa su un gommoncino), snow bullet (corsa appeso a una funivia) e giant ball (discesa ripida all’interno di una palla gigante) – ma anche praticare lezioni di sci e addirittura incontrare faccia a faccia i pinguini.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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