Il raggio verde, un fenomeno magico riconoscibile solo dal mare

di Manuel Gavini

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entre ammiriamo un’alba o un tramonto in riva al mare, se siamo molto fortunati, può capitare di notare un fugace lampo di luce verde che si staglia lungo l’orizzonte. Fortunati perché parliamo di un fenomeno piuttosto raro, fugace perché di solito il raggio verde non dura più di un paio di secondi.

Si tratta di un effetto ottico consistente nella visione di una debole striatura luminosa di un’intensa tinta verde smeraldo, che si può osservare per qualche secondo al sorgere o al tramontar del sole.

I raggi solari distorti dall’atmosfera sono scomposti in vari colori secondo l’effetto del prisma, creando in tal modo tanti piccoli arcobaleni. Soltanto quando il sole si trova praticamente a pelo d’acqua all’orizzonte – all’alba o al tramonto, per l’appunto – il raggio verde è visibile.

Meno frequentemente, in caso di giornate molto limpide, è possibile ammirare anche diverse sfumature cromatiche di color blu-indaco, che in tal caso danno vita ai raggi viola o blu, ancor più rari ma sempre provocati dal medesimo avvenimento atmosferico.

L’interesse per le origini di questo evento crebbe grazie alle diverse testimonianze di coloro che vi avevano assistito.

A rimanerne affascinato, tra gli altri, fu Jules Verne, il quale nel 1882 dedicò al raggio verde un romanzo, Le Rayon vert. Così, anche la materia narrativa contribuì a legare il fenomeno del raggio verde al mare: «Un raggio verde – si legge in un passaggio offerto dallo scrittore transalpino – ma di un verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può ottenere sulla sua tavolozza, un verde di cui la natura né nella varietà dei vegetali, né nel colore del mare più limpido, ha mai riprodotto la sfumatura. Se c’è del verde in paradiso, non può essere che quel verde, il vero colore della speranza».

Il raggio verde trova menzione anche nella filmografia: in un episodio della celeberrima saga cinematografica con Johnny Depp Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (2007), per recuperare Jack Sparrow dallo Scrigno di Davy Jones, i pirati Hector Barbossa, Elizabeth Swann, Will Turner, Joshamee Gibbs e il resto della ciurma sono costretti a ribaltare la nave facendola oscillare, così da essere sott’acqua nel momento del “verde baleno”, circostanza che si manifesta con un lampo di luce color smeraldo al tramonto, quando il sole scompare nel mare. Esso collegherebbe il mondo dei vivi a quello dei morti che sono ancora in attesa di essere giudicati: è palese il riferimento al raggio verde, evento a cui diversi marinai attribuirono nell’antichità un oscuro potere misterioso.

Ciò che propone in perenne connessione al tema acqua il fenomeno del raggio verde, in un binomio inscindibile, è proprio la condizione che – trattandosi oltretutto di un evento molto sporadico, dipendente dalla rifrazione della luce nell’aria e potenziabile ammirabile solo in due momenti ogni 24 ore – le possibilità di riconoscerlo si limitano esclusivamente ai giorni in cui il cielo è molto limpido, non c’è foschia e l’astro scende su un orizzonte ampio e basso: di fronte al mare aperto, per l’appunto.

Solo da questa (sempre privilegiata) prospettiva è possibile godere e immortalare il raggio verde che scompare nell’acqua, un altro dono speciale generosamente offerto da Madre Natura.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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