Il potere delle mangrovie conquista Dubai

di Martina Grandori

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uando a Dubai lanciano un progetto, lo fanno sempre con una grandeur che non ha nulla da invidiare ai francesi. L’ultimo delle moltissime iniziative per rendere questa città degli Emirati Arabi l’ombelico del nuovo mondo, si chiama Dubai Mangroves, progetto green che, oltre a ridisegnare la costa con oltre 100 milioni di piante di mangrovia, ha l’ambizione di diventare il più grande progetto di rigenerazione costiera al mondo.

A concepire questo disegno divino Dubai Mangroves, lo studio URB, sviluppatore urbano a Dubai di grande esperienza di Net Zero Sustainable Cities, già autore di importanti progetti come Dubai Reefs e The Loop. È già stata battezzata la spiaggia più lunga al mondo con i suoi 72 km di litorale, un altro record mondiale da aggiungere ai 425 del carnet dell’Emirato, tutto ovviamente in vista del Master Plan di Dubai 2040, piano urbano molto grintoso che scommette moltissimo sulla sostenibilità, portando le riserve naturali e le aree naturali rurali a costituire il 60% della superficie totale dell’Emirato.

Dubai Mangroves vuole dimostrare come le trasformazioni urbane che guardano al futuro, possano di fatto integrare con una funzione attiva la conservazione ecologica di specie botaniche. Questo progetto è molto più che rigenerazione costiera o resilienza; si tratta di stabilire uno standard globale su come le città possono bilanciare le esigenze del Pianeta con le esigenze dei cittadini e dei turisti.

Ma perché lanciarsi proprio in un progetto così titanico al cui centro c’è un arbusto e non un centro commerciale o uno svettante grattacielo? La risposta sta nella lotta all’erosione costiera, a cui la città è sensibilmente esposta. La domanda che ora esperti si pongono è se riusciranno 100 milioni di mangrovie a prevenire  l’erosione costiera questa problematica che metterebbe in crisi la perfezione di questo angolo di Golfo Persico? Per lo studio URB la risposta è sì. Le mangrovie, piante ibride a metà fra il mondo terrestre e quello acquatico, detti anche “radici del mare”, sono una componente essenziale degli ecosistemi tropicali. Le “radici del mare” hanno una naturale predisposizione a creare una barriera contro gli impatti del cambiamento climatico, bloccando l’erosione delle coste e l’innalzamento del mare.

Essendo a Dubai, il paese delle meraviglie, non poteva mancare l’intrattenimento. Lo studio URB ha studiato il Mangrove Visitor Hub, spazio che sarà aperto al pubblico progettato per coinvolgere ed educare i visitatori sull’importanza delle mangrovie e sulle più ampie sfide ambientali a cui il nostro Pianeta deve far fronte. Oltre all’Hub, che insieme al Museo Botanico e al Nature Reserve Conservation Center, fungerà da piattaforma per la ricerca, l’istruzione e la difesa dell’Ambiente, promuovendo la gestione ambientale tra i residenti e i turisti.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

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