Il campo da tennis che galleggia tra i coralli

di Manuel Gavini

L

o sport serve spesso a far valere la sua sconfinata visibilità per veicolare trasversalmente messaggi di sensibilizzazione sulle più disparate tematiche. Quello trasmesso dalla Grande Barriera Corallina australiana non avrà forse ottenuto la portata mediatica che hanno riscosso altre azioni, ma sicuramente ha raggiunto l’intento di far parlare di sé.

Se avrà realmente contribuito anche al raggiungimento del suo obiettivo ultimo, solo il tempo potrà dirlo.

Stavolta la questione riguarda l’enorme campo da tennis galleggiante realizzato interamente in plastica riciclata in concomitanza dell’ultimo Australian Open, con il preciso obiettivo di amplificare la consapevolezza tra l’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento degli oceani.

Allestito al largo della costa nord-est della barriera corallina più estesa al mondo, il progetto per la sua costruzione porta la firma di Adidas in collaborazione con l’organizzazione ambientalista Parley for the Oceans, con cui il noto brand tedesco di abbigliamento sportivo collabora dal 2015.

«La nuova collezione da tennis, indossata dai giocatori durante gli Australian Open di Melbourne, è stata ispirata dalla bellezza della Grande Barriera Corallina – ha rivelato Adidas, nel ribadire l’impegno a utilizzare materiale eco-friendly per il 90% delle sue linee entro il 2023 – Abbiamo scelto di lanciare questa collezione proprio nel patrimonio culturale protetto rappresentato dal parco marino del Queensland per aumentare la consapevolezza e alimentare la discussione positiva su come porre fine all’inquinamento causato dalla plastica».

Per l’inaugurazione dell’inedito campo si sono scomodate, oltre alla modella Stephanie Claire Smith, tre grandi star dello sport australiano: l’ex nuotatore Ian Thorpe, la canoista Jessica Fox e il rugbista Nathan Cleary. I quattro vip si sono esibiti in un’irripetibile partita di doppio misto, tutti uniti per sensibilizzare sul delicato tema della conservazione della Barriera, che l’Unesco ha inserito dal giugno 2021 nell’elenco dei patrimoni mondiali in pericolo.

«Ho visitato posti incredibili fin da piccolo, ma l’inquinamento è peggiorato anno dopo anno – ha dichiarato Thorpedo, 5 ori olimpici, 11 mondiali di nuoto e 2 mondiali in vasca corta – Quelli che ricordavo come posti incontaminati, oggi non lo sono più. È terribile pensare di tornare in alcuni di quei luoghi remoti e trovare nelle spiagge così tanta plastica, l’unico materiale senza fine che esisterà nell’ambiente per sempre. Il problema va affrontato subito»

Al termine degli Australian Open, vinti da Rafa Nadal, la superficie della piattaforma tennistica è stata a sua volta riciclata per progettare un nuovo campo sportivo che sarà costruito in una scuola locale, nella vicina città di Townsville, coerentemente con il messaggio che campeggiava su di essa durante l’intero periodo in acqua: “La plastica è il problema, l’innovazione la nostra soluzione”.

Credits Photo: Dezeen

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!