Gianni De Magistris: «La bandiera negata a Los Angeles»

Ripercorriamo la storia olimpica delle discipline acquatiche attraverso i racconti e la vita dei protagonisti: quella di Los Angeles 1984 è l’ultima delle 5 disputate da Gianni De Magistris, leggenda mondiale della pallanuoto

di Roberto Parretta

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n città il dubbio è ancora irrisolto: Giancarlo Antognoni o Gianni De Magistris, chi è il simbolo sportivo di Firenze? «Lui è umbro, io sono di Campo di Marte, quindi...». La risposta, per la forte amicizia che lo lega al mitico "Antonio", De Magistris non ve la darà mai, ma in fondo agli occhi gli si legge benissimo... D'altronde stiamo parlando di due idoli dei fiorentini, quasi coetanei (Gianni è del '50, Giancarlo del '54), che contemporaneamente hanno infiammato i cuori dei tifosi di calcio della Fiorentina (dal 72 all'87) e della pallanuoto con la Florentia (dal 65 all'85). Se il calcio e i suoi attori vincono in popolarità, la bilancia delle vittorie pende senza ombra di dubbio dalla parte di De Magistris. Il palmares di Antognoni in maglia viola conta appena una Coppa Italia (1975), mentre in maglia azzurra brilla il Mundial vinto nell'82. Per De Magistris, leggenda mondiale della pallanuoto, l'elenco dei trionfi è invece praticamente infinito: 5 edizioni delle Olimpiadi con il Settebello, un argento a Montreal 1976, un oro e un bronzo ai Mondiali, un bronzo agli Europei, mentre con la Florentia 2 scudetti e una Coppa Italia. Dal 1995 è nella International Swimming Hall of Fame: ha segnato 60 gol alle Olimpiadi e oltre 6.000 in carriera. Qualche soddisfazione se l'è presa anche da allenatore, guidando la Fiorentina femminile al triplete nel 2007: scudetto, Champions e Supercoppa.

Complice il ritorno a Tokyo a 57 anni da quella prima edizione dell’Olimpiade giapponese, On The Blue ha pensato che non ci sarebbe potuta essere occasione migliore per riaprire e chiudere quel cerchio andando a raccontare la carriera, ma soprattutto la vita, di chi è stato attore protagonista dei Giochi. Così, con un protagonista per edizione andremo a ripercorrere le storie dei più grandi azzurri e l’evoluzione delle discipline acquatiche. Un viaggio se vogliamo romantico, ma soprattutto istruttivo, destinato ai più giovani, per ricordare loro che se oggi abbiamo atleti di caratura mondiale capaci di riempire il medagliere olimpico, è perché qualcuno ha aperto per primo quella porta…

Con De Magistris torniamo indietro fino a Los Angeles 1984, l’edizione del contro boicottaggio: i paesi del Patto Atlantico avevano disertato Mosca 1980, per protestare contro l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica, poi 4 anni dopo per ritorsione il blocco dell’Est disertò l’edizione americana. De Magistris era stato designato quale portabandiera, ma qualcuno fece cambiare idea ai rappresentanti del Coni e l’onore toccò a Sara Simeoni. Ecco allora il racconto di quella edizione e di una vita straordinaria nello sport: Gianni De Magistris.

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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