di Carolina Saporiti
n un'epoca in cui il cambiamento climatico si manifesta attraverso segnali sempre più allarmanti, Alex Bellini è una delle voci italiane più attente e autorevoli, al di fuori del mondo scientifico. Atleta, esploratore, divulgatore e ambientalista: definire Alex Bellini con un’unica parola è impossibile.
Negli anni ha viaggiato il mondo nelle condizioni più estreme e la settimana scorsa è partito per la sua ultima missione che fa parte di un progetto triennale che lo porterà nelle zone polari del mondo (il 2024 in Alaska, nel 2025 in Groenlandia e infine nel 2026 attraverso l’Oceano Artico per raggiungere il Polo Nord) per vedere con i propri occhi – e raccontare – come sta il nostro Pianeta.
L’esploratore ha deciso di recarsi questa volta nelle regioni polari perché sono le sentinelle del nostro Pianeta e perché le nostre vite sono fondamentalmente e intimamente connesse ai poli, tutto il mondo è connesso: uomo e natura sono interdipendenti.
Per la prima volta l’esploratore viaggia – in questa tappa in Alaska – in compagnia, del suo amico e atleta, Alessandro Plona. I due useranno una fatbike innovativa, progettata appositamente per queste condizioni estreme, e realizzata in plastica riciclata con la tecnica della stampa 3D per pedalare 1.800 km dalla città di Anchorage fino a quella di Nome.
Eyes on Ice ha lo scopo di sensibilizzare sulle zone polari e il loro impatto diretto sulla vita di ogni individuo sul pianeta, da Reykjavik alle Fiji. È un richiamo alla comprensione che, nonostante le distanze geografiche, siamo tutti intimamente connessi agli equilibri naturali che i poli aiutano a mantenere.
La perdita di ghiaccio marino nell’Artico è più di un campanello d’allarme; è un sintomo di un disturbo molto più grande che affligge il nostro pianeta. Alex Bellini intende non solo affrontare fisicamente queste regioni lontane e inospitali, ma anche portare le loro storie, sfide e la loro bellezza incommensurabile agli occhi del mondo. È una missione di esplorazione sì, ma anche di educazione e sensibilizzazione.
Dall’Alaska, dove Alex torna dopo 20 anni (è stato infatti il suo primo viaggio avventuroso), pubblicherà contenuti durante i 30/40 giorni di viaggio previsti, sui suoi canali social e su YouTube, mostrando il nostro ruolo e la nostra responsabilità a preservare questi ambienti per le generazioni future.
