Dubai Reefs, via al progetto per salvaguardare gli oceani

di Redazione

I

l più grande progetto di protezione, conservazione e ripristino degli oceani al mondo diventa realtà con il nome di Dubai Reefs. L’omonimo Emirato, sempre in prima linea quando si parla di innovazioni e tecnologie all’avanguardia.

Dubai Reefs

Ha infatti annunciato in collaborazione con i ricercatori di URB la creazione di un centro polivalente con l’ambizioso obiettivo di riconnettere umanità e natura, città e oceani, mediante una duplice via: implementazione di ricerca, formazione e dialogo scientifico per garantire un futuro alla biodiversità e sensibilizzazione dell’opinione pubblica.

Si tratta di un mega laboratorio galleggiante che, oltre agli spazi per studi e analisi, comprenderà anche strutture ricettive per promuovere l’ecoturismo. Una volta ultimato, nel 2040, il Dubai Reefs accoglierà un centro residenziale e turistico, un polo di ricerca e formazione, più 77 miglia quadrate – pari a oltre 200 chilometri quadrati – di barriera corallina artificiale realizzata con biomateriali grazie alla stampa in 3D, dalle trame identiche a quelle oceaniche e quindi adatte alla vita marina.

Dubai Reefs

Gli obiettivi principali sono, da una parte, combattere l’inquinamento ambientale e il riscaldamento globale, contrastare di conseguenza l’innalzamento dei mari – che mette a rischio-sparizione intere realtà, come le isole Tuvalu  – e rigenerare l’ecosistema; dall’altra, tutelare le funzioni essenziali dei coralli, tra cui il filtraggio acquatico, la protezione della fauna marina e dell’ambiente costiero.

Dubai Reefs

Inoltre, vanno raggiunti gli obiettivi prefissati dagli Accordi di Parigi nel 2015. A tal fine, la costruzione della barriera corallina artificiale si concilia con il massimo utilizzo di energia rinnovabile, puntando a ospitare un miliardo di coralli e cento milioni di alberi di mangrovie, grazie anche a tecniche di agricoltura oceanica rigenerativa per produrre cibo in modo sostenibile.

Dubai Reefs

Fondamentale nel progetto sarà il ruolo del Marine Institute, una sede di ricerca per oceanografi e scienziati, ma anche per educatori, biologi e agricoltori marini, funzionale ad attuare quel processo di pulizia che mira a ridurre il numero dei 5,25 trilioni di detriti di plastica oggi dispersi nei fondali.

Dubai Reefs

Alimentato unicamente con energia recuperata dal moto ondoso, dai pannelli fotovoltaici disposti sulle isole artificiali e da turbine sommerse che sfrutteranno le correnti sottomarine, il Dubai Reefs si autofinanzierà grazie alle strutture ricettive studiate per l’ecoturismo, come eco-resort ed eco-lodge galleggianti per attirare i turisti mediante una serie di servizi e comfort – tra cui esperienze immersive e terapeutiche naturali – creando contestualmente nuovi posti di lavoro.

Dubai Reefs

«La salute delle nostre città è intrinsecamente legata alla salute del mare, fonte della vita che controlla tutto – ha dichiarato Baharash Bagherian, CEO di URB – Dal momento che sul nostro pianeta ogni cosa è connessa, un oceano sano significa avere una città sana. Ma se non agiamo subito, i nostri oceani saranno completamente diversi entro la fine del secolo».

Dubai Reefs

Il Dubai Reefs si inserisce all’interno di una più ampia iniziativa, con un preciso scopo: proteggere almeno il 30% del mondo acquatico entro il 2030, mediante una collaborazione globale tra leader, organizzazioni e aziende, nel comune intento di proteggere il Pianeta Blu che ci circonda.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!