Cop26: siamo in piena crisi idrica. Gli eventi estremi sono la nuova normalità

di Martina Grandori

S

ono gli anni degli avvenimenti climatici estremi, gli ultimi sette anni sono stati i più caldi da quando ci sono rilevazioni scientifiche della temperatura, e anche il 2021 si piazzerà fra il 5/o e il 7/o posto della classifica.

Lo sostiene il rapporto della Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), appena diffuso alla Cop26 di Glasgow. A Roma durante il G20 della crisi idrica si è parlato ma marginalmente, ma la situazione è onerosa.

Cop26 a Glasgow - da sx Boris Johnson, Mario Draghi e Antonio Guterres

Il livello degli oceani ha cominciato ad alzarsi più velocemente a partire dal 2013: da 2,1 mm all’anno fra il 1993 e il 2002, a 4,4 mm all’anno fra il 2013 e il 2021, il tutto a causa della perdita accelerata di massa dei ghiacciai. Il tasso di acidità dei mari, sempre a causa del surriscaldamento, è oggi il più alto da 26.000 anni, e più è acido il mare, e meno capacità ha di assorbire CO2 dall’atmosfera.

Gli eventi meteorologici estremi sono la nuova normalità, basti pensare a cosa è accaduto poche settimane fa a Catania sommersa dall’acqua, ai 50 gradi registrati in Sicilia questa estate o i 54.5 gradi nella Death Valley, senza dimenticare la devastazione e le quasi 200 vittime provocate dalle inondazioni del luglio scorso in Germania e Belgio.

Cop26 a Glasgow - Petteri Taalas Segretario Generale di WMO (World Metereological Organization)

L’estensione dei ghiacci artici ha toccato un nuovo minimo storico con 4,72 milioni di chilometri quadrati. Piove, anziché nevicare, per la prima volta, sulla vetta della calotta glaciale della Groenlandia. Ci sono moltissimi altri numeri che dimostrano che il Pianeta si sta distruggendo sotto i nostri occhi, gli Accordi di Parigi 2015 non hanno prodotto grandi passi avanti.

«C’è una crescente evidenza scientifica che alcuni di questi portano l’impronta del cambiamento climatico provocato dall’uomo», ha detto il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, presentando il rapporto “State of the Global Climate 2021”, scritto con il contributo di ben 26 agenzie Onu, organizzazioni internazionali, istituzioni scientifiche e agenzie per lo sviluppo.

L’aumento delle temperature ha portato anche ad una mutazione delle precipitazioni globali e locali, sono cambiati i modelli di pioggia e le stagioni agricole con conseguenze molto evidenti anche sull’agricoltura e la disponibilità di cibo.

Le previsioni sono poco rassicuranti, le persone che soffrono di stress idrico potranno solo aumentare a fronte di una progressiva diminuzione delle risorse idriche e un aumento della popolazione mondiale.

Come ha dichiarato Mario Draghi a conclusione del G20, «I passi approvati finora sono insufficienti», serve un’azione urgente e allargata per migliorare la gestione cooperativa dell’acqua, adottare politiche idriche e climatiche integrate e aumentare a livello internazionale gli investimenti, fra gli hot spot dello stress idrico il Mediterraneo, ma soprattutto in Africa, dove più di 2 miliardi di persone vivono in Paesi praticamente senza acqua e non hanno accesso all’acqua potabile l’incombente crisi idrica non aspetta, il mondo è drammaticamente in ritardo rispetto all’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 6 delle Nazioni Unite (SDG 6).

Le conclusioni di questo scenario? La Wmo dice che, per raggiungere gli obiettivi globali entro il 2030, gli attuali tassi di progresso devono quadruplicare, la notizia positiva è che l’Onu è determinato in questo senso, essenziale aumentare finanziamenti ed investimenti in questo senso, gli scienziati sono chiari sui fatti. Ora tocca ai leader. La porta è aperta, basta bla-bla-bla.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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