Riciclo e risparmio idrico: Electrolux e Rave Review producono abiti up-cycled

di Martina Grandori

C

onservare, tenere con cura, voler bene: sono questi i messaggi di una moda circolare, di una moda che fa l’occhiolino al buon senso, alla parsimonia, al rispetto per l’ambiente. Il nuovo progetto targato Electrolux con il duo femminile svedese Rave Review - balzato alla cronaca per le collezioni up-cycled e per i modi innovativi di trasformare materiali riciclati in capi di abbigliamento - vuole sottolineare l’importanza di un guardaroba fatto con materiali di qualità, fibre che negli anni non si deteriorano, non si scolorino,non cambiano sembianze.

Collezione up-cycled, Electolux e Rave Review
Collezione up-cycled, Electolux e Rave Review

Una collezione portabandiera di una filosofia green realizzata con abiti provenienti dal secondo cimitero di abbigliamento più grande del mondo: il deserto di Atacama in Cile, la seconda discarica tessile più grande al mondo, recentemente trasformata nel simbolo di quell’abuso di tessuti inquinanti praticato dal fast fashion. Una capsule collection che punta sul valore di quelle imperfezioni che invece conferiscono carattere al capo, rendendolo molto più divertente e interessante da lavorare rispetto ad un materiale nuovo.

È bene ricordare che circa il 73% di tutti i rifiuti tessili mondiali finisce in discarica o viene incenerito, ad Atacama UNICEF stima 39000 tonnellate l’anno. Colpa del fast fashion che ha illuso il mondo di poter indossare ad ogni stagione capi nuovi, quelli da servizio di moda, di pagarli poco e buttarli via perché in un attimo tutto diventa vecchio. 

Recentemente Vanessa Butani, VP Group Sustainability di Electrolux, ha fatto sapere che se solo si prolungasse la vita di 9 mesi a ciascun indumento, la produzione di rifiuti calerebbe del 20-30% e di conseguenza anche le emissioni di carbonio e l’impronta idrica, altro aspetto rovente della lotta agli sprechi.

Vanessa Butani, VP Group Sustainability di Electrolux
Collezione up-cycled, Electolux e Rave Review

L’obiettivo di Electrolux è far durare gli indumenti il doppio e dimezzare entro il 2030 l’impatto ambientale causato dalla cura del bucato: un traguardo possibile migliorando di continuo le tecnologie per trattare ogni tipo di tessuto e incoraggiando ad abitudini di lavaggio più sostenibili.

Ma cosa come si fa un bucato più amico dell’ambiente? Le case produttrici devono investire nella ricerca, le lavatrici Electrolux hanno AutoDose, ossia un sistema di autodosaggio del detersivo: 1 riempimento equivale a 30 lavaggi.

Collezione up-cycled, Electolux e Rave Review
Collezione up-cycled, Electolux e Rave Review

I sensori a seconda del peso del carico rilasciano la giusta dose di detersivo e ammorbidente; ma soprattutto AutoDose calcola la durata e la quantità ottimali di acqua ed energia per ogni lavaggio

Un addolcitore brevettato integrato permette già a 30° di avere capi puliti come a 60°; il programma ÖKOPower in 59 minuti, grazie alla tecnologia ÖKOMix, che miscela detersivo e ammorbidente, potenzia l’efficacia del detersivo con risultati da lungo lavaggio. Il bucato diventa così una routine per imparare ad aver rispetto per l’ambiente, per risparmiare in bolletta e per far durare più a lungo i propri vestiti.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!