Broken Breath, al cinema il docufim sull’apneista Mike Maric

di Manul Gavini

U

n viaggio coinvolgente dalla superficie alle profondità del mare e dell’anima: questo è “Broken Breath”, docufilm visibile nelle sale italiane fino al 28 novembre, che racconta l’emozionante vita di Mike Maric, ex campione del mondo di apnea e oggi medico, uno dei maggiori esperti di scienza del respiro.

Morgan Bertacca e Mike Maric

L’opera, diretta dal regista Morgan Bertacca, si colloca come primo film italiano tra i finalisti del World Tour nell’ambito della rassegna cinematografica Ocean Film Festival, che dal 2014 presenta una selezione delle migliori pellicole a tema naturalistico-ambientale ispirate al mondo degli oceani.

«Questo è il viaggio di un bambino – racconta in prima persona il protagonista – che dalla ex Jugoslavia arriva in Italia, dove scopre il mare e il suo silenzio mediante l’apnea. Proprio dal mare impara quanto sia importante avere dei valori, una vita cristallina in superficie ma profonda nell’anima».

Il film è stato girato nell’impianto Y-40, la piscina termale più profonda al mondo e in mare aperto in compagnia dei delfini, gli amici dell’acqua più amati da Mike per un motivo ben preciso, che affonda le sue radici nel 2005: al top della sua carriera agonistica, il campione perse Filippo, migliore amico e fidato assistente in gara, a seguito di un incidente avvenuto proprio in mare.

Il trauma fu enorme e lo portò a lasciare l’agonismo, abbandonandolo a una crisi profonda da cui si rialzò cominciando a viaggiare, ma soprattutto inseguendo un contatto con la natura incarnata dal suo mammifero-guida: «Con i delfini ho un rapporto viscerale, sembra che ti accudiscano – prosegue Maric – Quando i nostri occhi incrociano lo sguardo è sempre un’emozione unica. Parlo con loro, mi guidano nelle immersioni e respiriamo all’unisono».

Mile Maric
Mike Maric

Nel giro di pochi anni, Mike mette a punto un metodo di allenamento del respiro e diventa apprezzato coach di grandi atleti olimpionici, legati agli sport acquatici ma non solo, tra cui come Federica Pellegrini, Filippo Magnini, Sara Cardin e Igor Cassina.

«Ogni volta che vado in apnea – conclude – perdo completamente la mia dimensione terrestre. La percezione del confine tra corpo e acqua si modifica, la pelle non è più barriera o difesa, mi sento acqua nell’acqua. Non si tratta di ricerca del limite, ma solo dell’ascolto di me stesso». Questo è “Broken Breath”, il racconto di come un respiro spezzato possa trasformarsi in vita.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!