Borghetto sul Mincio fra storia, botanica e cucina locale

di Martina Grandori

L'

Italia è tutta meravigliosa, sfatiamo il mito del mare come unica meta, le alternative per chi ama dilettarsi fra storia, cultura e bei paesaggi sono infinite. Borghetto sul Mincio, un borgo- gioiellino (è nella lista dei Borghi d’Italia) fra il Lago di Garda e Verona è un’idea perfetta per un diversivo.

Costruito in epoca medioevale in simbiosi con il fiume Mincio, era rinomato per i suoi mulini, l’attività di macinazione di frumento, cereali e riso era trainante. Il fiume ancora oggi è il leitmotiv, i negozi, le botteghe, le case sono accoccolate su questo tratto di Mincio e vi si specchiano, il colpo d’occhio romantico e riappacificante. Oggi è un sito che mantiene intatto e curatissimo ogni suo angolo, il verde qui ha mille tonalità fra giardini botanici, fioriere alle finestre, canneti e boschi: siamo nel Parco del Mincio e, l’acqua e biodiversità, sono protagoniste.

Borghetto sul Mincio è minuscolo, in poche ore lo si vede, ecco alcuni suggerimenti. Il Ponte Visconteo, o Ponte Lungo, una sorta di diga, costruito nel 1393 da Gian Galeazzo Visconti, come punto strategico di difesa del ducato.  Si domina l’intera Valle del Mincio dal Castello Scaligero sul Monte Ogheri, incantevole esempio di architettura Medioevale, famosa per la Torre Tonda a forma di ferro di cavallo, unica superstite della prima edificazione del X secolo.

Fiume, e quindi mulini, a Borghetto  sul Mincio ne sono rimasti alcuni visitabili, dove si vede ancora come gli ingranaggi della ruota, grazie alla forza dell’acqua, muovevano la grande macina di pietra. È invece corredato da una storia d’amore la specialità del luogo: il celebre Tortellino  di  Valeggio  sul  Mincio, ispirato all’amore tra la ninfa Silvia e il capitano Malco, la cui passione è simboleggiata da un drappo di seta annodato, lasciato sulla sponda del fiume dai due amanti in segno di amore eterno. Da qui nasce Tortellinando, laboratorio artigianale di Paola Gandini, dove è possibile fare scorta di questa bontà fatta a mano con farine biologiche e in cinque sapori diversi.

Non lontano da questo albergo-bottega, il Parco Giardino di Sicurtà, un patrimonio naturalistico e culturale di 60 ettari rinomato in tutto il mondo, un orgoglio della botanica con fioriture strepitose (il viale di rose antiche rifiorenti in due varietà durante la fioritura è qualcosa di indescrivibile), il labirinto disegnato da Adraian Fisher con 1500 piante di bosso sagomato è una forma di arte a cielo aperto, i giardini acquatici con i 18 laghetti, i ginko biloba, gli aceri giapponesi, faggi e abeti rossi, un gloria alla fitologia più stupefacente.

Per un’escursione a portata di tutti, la E6/Eurovelo 7 è la ciclovia di 45 chilometri a cavallo fra Veneto e Lombardia a ridosso delle colline moreniche, di filari di pioppi e di scorci su campi agricoli.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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