Anche Dior sceglie Parley for the Oceans per i suoi capi

di Martina Grandori

P

Dopo Adidas, è il momento di Dior e della “capsule collection” in partnership con Parley for the Oceans, associazione ambientalista ma anche studio di design, brand, acceleratore di imprese, cacciatore di fondi, che si occupa di volontariato ed educazione ambientale.

Un network fondato da Cyrill Gutsch, base a New York, con lo scopo di incoraggiare altri creativi a riutilizzare i rifiuti oceanici e trovare alternative alla plastica che lui stesso definisce “il peggior fallimento del design”.

Parley for the Oceans è un vero hub che unisce gli scienziati ai creativi, i comunicatori ai capitani di impresa con un unico scopo: la salvaguardia degli oceani invasi dalla plastica, loro ci permettono di vivere e noi li riempiamo di plastica.

“Beachwear Capsule” è il nome della collezione speciale che fa capo al progetto Dior and Parley, immaginata dal direttore artistico della Maison francese Kim Jones: giacche ripiegabili, pantaloni in popeline, e le immancabili sneakers B23, la moda cerca sempre più un messaggio di sostenibilità come la lotta alla salvaguardia del mare.

Monsieur Dior, nato  a Granville, è sempre stato affascinato dalla bellezza della natura delle spiagge selvagge della Normandia: 320 chilometri di costa con battigia bianca stagliata da profili aspri e rocciosi e un mare color argento ispirarono tanto la sua matita.

Condividendo questa passione per il mare, Kim Jones ha voluto contribuire a preservarlo attraverso una moda più sostenibile: Beachwear Capsule si avvale di tessuti fatti dalla conversione di detriti di plastica marina riciclati e attrezzi da pesca recuperati dalle coste e da isole remote di tutto il mondo.

Una grande sfida fra il mondo high-tech e l’artigianalità i cui risultati sono eccellenti. Non era infatti scontato che gli artigiani Dior potessero assemblare e cucire un poliestere alternativo, trasformandolo in un tessuto couture, vedi l’iconico jacquard con motivo Dior Oblique o la stampa all-over Adriatric su taffetà tecnico.

Ma il connubio con la moda per Parley of the Oceans è iniziato dal 2018 con Corona, collezione di occhiali fatta con rifiuti plastici, i cui ricavati sono poi stati reimmessi nel progetto di raccolta fondi Clean Waves. Un incentivo a moda e design a scegliere materiali riciclati per le loro produzioni, perché come dice Cyrill Gutsch, “non potendola eliminare si può però smettere di produrla”.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!