Acque di lusso: l’ultimo fenomeno è Aur’a, l’acqua d’oro

di Martina Grandori

S

corre per 30 chilometri sotto terra attraversando due miniere, nasce in Romania a Ocna de Fier, direttamente dai Monti Banat, da una sorgente naturale unica al mondo per le sue proprietà, da qui il nome assai evocativo: Aur’a, l’acqua d’oro.

Alcalina, purissima, senza nitriti, a basso contenuto di sodio, un pH di 8,25 Aur’a è diventata un progetto imprenditoriale per Emanuele Murone, titolare della distribuzione italiana di questa etichetta che viene imbottigliata direttamente alla fonte in Romania e che sta diventando uno dei nomi più referenziati nell’ambito delle carte dell’acqua.

«Stiamo crescendo bene, al momento lavoriamo molto con ristoranti stellati Michelin perché è in questi luoghi dove l’esperienza enogastronomica è totale che si propongono acque minerali d’eccellenza come Aur’a», spiega l’imprenditore napoletano.

La cultura dell’acqua da bere in Italia si sta diffondendo anche grazie all’ idrosommelier del calibro di Stefania Santini Simoncelli che ha dato vita al progetto “Water like Wine”, sottolineando come non ci sia un lusso più sfacciato di quello che si applica ad un bene comune di uso imprescindibile, vitale più del cibo attribuendogli un valore economico fuori asse.

L'idrosommelier Stefania Santini Simoncelli

La carta dell’acqua è un po’ tutto questo, espressione di un nuovo lusso, sottolineatura di come i palati più esigenti oggi ricerchino anche il perfetto abbinamento con l’acqua.

In Europa, culla della gastronomia più raffinata e all’avanguardia, da anni ci sono premi internazionali che coinvolgono anche le acque.

A Bruxelles il Taste Institute premia tutte le migliori eccellenze in termini di cibo e bevande con Superior Taste Award, concorso che dal 2016 vede vincere ogni anno Aur’a con tre stelle, il massimo punteggio per un’acqua.

Fra le proprietà per cui Aur’a viene maggiormente apprezzata, l’essere un’acqua alcalina, capace quindi di aumentare i livelli di ossigeno nel sangue, atout importante anche per la lotta ai tumori; grazie ai colloidi di argento e di oro incrementa le funzioni cerebrali; ha proprietà ringiovanenti, rigeneranti e antiossidanti; consentire al corpo di assorbire meglio le sostanze nutritive. Arricchita dalla presenza di calcio, magnesio e potassio, previene l’osteoporosi nelle donne in gravidanza, aiuta ad alleviare l’ansia diminuendo i livelli di acido nel sangue, e non meno importante, favorisce la diuresi e aumenta il metabolismo favorendo la perdita di peso.

Nel 2019 ha vinto il premio Gourmet a Parigi per la sua qualità: viene imbottigliata direttamente dalla sorgente, una zona priva di attività industriali e agricole e per ciò non contiene batteri, materie organiche, metalli pesanti e concentrazioni di nitriti, e ha un basso contenuto di sodio, tanto da farla primeggiare su marchi noti come Evian, Fiji e Voss. Ha un gusto equilibrato, vellutato e sottile, eccellente per accompagnare piatti creativi ed ottimi vini

Ma un’eccellenza oggi per definirsi tale vuole anche un packaging che rispetti l’ambiente e che sia in sintonia con chi vuole un mondo plastic free. È così che Aur’a già nel 2018 ha vinto il Crystal Taste Award, costola del Taste Institue. Scegliendo un vetro con il 15% in meno di piombo (in questo modo l’alcalinità, pH e colloidi d’oro e d’argento non si alterano) e un tappo a vite in alluminio riciclabile con sotto tappo in caucciù 100% naturale. L’etichetta? Anch’essa studiata, un’allegoria. La donna raffigurata è la fertilità, i suoi capelli un rimando alle onde del mare, il sole che la incornicia la forza e la corona un tributo a regina dei mari.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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